Eco Del Cinema

Elodie e il suo esordio nel doppiaggio: critiche dure per la voce di Sarabi in “Mufasa”

Il mondo del doppiaggio è un campo professionale che richiede abilità specifiche e una formazione dedicata, ma per molti artisti l’accesso a questa pratica può sembrare alla portata di tutti. Questo è il caso di Elodie, che ha recentemente doppiato Sarabi, la madre di Simba, nel nuovo progetto DisneyMufasa: Il Re Leone“. Tuttavia, l’accoglienza riservata alla sua performance non è stata tutta positiva. Le critiche più incisive sono arrivate da Lilli Manzini, una rispettata doppiatrice e direttrice del doppiaggio, che esprime dubbi sull’idoneità dell’artista a ricoprire questo ruolo.

Le parole di Elodie sulla sua esperienza di doppiaggio

Elodie si è avvicinata al mondo del doppiaggio con grande entusiasmo e un certo timore. In occasione dell’anteprima della sua performance, ha dichiarato di sperare di aver dato il massimo nel suo lavoro, pur riconoscendo che questo non è il suo campo principale. La cantautrice ha sottolineato l’importanza della sua collaborazione con Fiamma, che ha lavorato al suo fianco come una guida esperta durante le registrazioni: “Per fortuna avevo Fiamma al mio fianco che è stata paziente, siamo diventate anche grandi amiche. Sono felice di avere dato la voce a Sarabi.”

Elodie e il suo esordio nel doppiaggio: critiche dure per la voce di Sarabi in “Mufasa”

Queste dichiarazioni evidenziano non solo la determinazione di Elodie, ma anche il suo desiderio di apprendere e crescere. La sua umiltà nel riconoscere i limiti della sua esperienza è apparentemente un passo significativo, ma questo non ha impedito che la sua interpretazione fosse messa sotto la lente di ingrandimento.

La dura critica di Lilli Manzini

In un’intervista, la doppiatrice Lilli Manzini ha espresso il suo scetticismo nei confronti della scelta di Elodie per un ruolo così significativo. Sebbene riconosca il coraggio di “accettare di fare un mestiere che non ti appartiene”, Manzini è ferma nel suo giudizio: “Io non credo che tu sia stata all’altezza.” Secondo lei, l’assegnazione di ruoli a personaggi noti, senza un adeguato background nel doppiaggio, compromette la qualità finale del lavoro.

Le affermazioni di Manzini non si limitano a una valutazione di merito, ma toccano anche la questione più ampia dell’industria del doppiaggio, dove l’utilizzo di nomi famosi spesso prevale sulle esigenze professionali. Ha anche sottolineato come le scelte artistiche dei direttori di doppiaggio possano essere influenzate da pressioni commerciali. “Non credo dipenda dal direttore di doppiaggio, penso dipenda dal fatto che il direttore del doppiaggio, come tutti quelli che fanno lavorare i talent, si abbassi al potere imprenditoriale,” ha affermato, evidenziando una problematica che spesso viene ignorata.

Impatti sul mondo del doppiaggio

La performance di Elodie in “Mufasa: Il Re Leone” ha riaperto un dibattito importante su come l’industria dello spettacolo gestisce il crossover tra musica, cinema e doppiaggio. La critica di Manzini, pur essendo dura, ha messo in luce la necessità di proteggere e valorizzare le competenze di chi lavora in questo settore. Il doppiaggio è una specializzazione che richiede anni di studio e pratica, e l’arrivo di celebrity nel mondo della voce, sebbene possa generare interesse e attenzione, rischia di mettere in ombra coloro che hanno dedicato la propria vita a questa arte.

Le dichiarazioni di Manzini hanno acceso una discussione sulla necessità di riconoscere il valore del lavoro dei doppiatori professionisti. I feedback ricevuti dalla performance di Elodie serviranno sicuramente a stimolare un confronto più ampio sulle dinamiche in gioco nel settore, evidenziando l’importanza di un equilibrio tra nome commerciale e competenza effettiva. Una sfida che non riguarda solo questo progetto, ma l’intero panorama del doppiaggio in generale, spesso sottovalutato e bistrattato.

Articoli correlati