Josh O’Connor ha saputo ritagliarsi, negli ultimi anni, uno spazio importante nel panorama cinematografico inglese e internazionale, grazie a ruoli iconici e a una versatilità artistica invidiabile. Conosciuto principalmente per la sua interpretazione del Principe Carlo nella serie Netflix The Crown, O’Connor ha dimostrato di essere molto più di un semplice volto noto. La sua recente performance nel film di Luca Guadagnino, Challengers, lo ha visto abbracciare la spensieratezza e il divertimento, incarnando il personaggio di Patrick Zweig, un tennista americano. Il suo viso, capace di esprimere una vasta gamma di emozioni, è emblematico di un artista che struttura la propria carriera attorno a personaggi complessi e sfumati.
O’Connor vive nella campagna inglese, lontano dal frastuono delle città come Londra e New York. Affronta la vita e il suo lavoro con una curiosità contagiosa e una leggerezza d’animo che lo rende unico nel suo approccio alla recitazione. In un recente incontro con la regista Kelly Reichardt per discutere di un nuovo progetto intitolato The Mastermind, O’Connor ha rivelato il suo stupore nel trovarsi di fronte a un chiosco di aragoste a New York, un luogo decisamente inconsueto rispetto alle sue aspettative. Riconosce, con un sorriso, che per lui l’aragosta è un alimento pregiato, riservato a pochi.
La curiosità come motore creativo
O’Connor esplora costantemente nuove passioni e abilità, spingendo i confini del suo talento. Ha imparato l’italiano per l’interpretazione in La chimera, ha messo in pratica tecniche di allevamento per God’s Own Country e si è dedicato al tennis per Challengers. Questo approccio all’arte e alla recitazione è frutto di una curiosità naturale, che lo spinge non solo a interpretare, ma anche a vivere le esperienze che i suoi ruoli richiedono.
Riflettendo su ciò, O’Connor ha condiviso che per lui recitare è uno stato di beatitudine. Nonostante non si consideri un esperto nel tennis o nel parlare italiano fluentemente, ha imparato a farlo per ogni progetto, beneficiando delle opportunità che il suo lavoro offre. Le lezioni di tennis e italiano, infatti, sono esperienze che arricchiscono la sua vita e la sua carriera, retribuite dalla produzione cinematografica.
Ora, con l’imminente lavoro con Reichardt, O’Connor si troverà a dover affinare ulteriormente le sue abilità, in particolare per quello che riguarda la lavorazione del legno, una competenza che non aveva tenuto in considerazione inizialmente. La serietà con cui affronta ogni nuovo progetto è indice di un attore che è pronto a mettersi alla prova, sia nel tecnico che nel creativo.
Le icone e le ispirazioni del giovane attore
Nell’ambiente competitivo del cinema contemporaneo, Josh O’Connor non ha perso di vista le grandi icone del passato, che continuano a esercitare un’impronta significativa sul suo lavoro. Attori del calibro di Robert De Niro e Jack Nicholson costituiscono ancora punti di riferimento per le nuove generazioni di attori. O’Connor ha recentemente rivisto il film Quel pomeriggio di un giorno da cani, lasciandosi ispirare dalle performance indimenticabili di Al Pacino e John Cazale. Tra i grandi maestri, Daniel Day-Lewis è senza dubbio uno dei suoi eroi più influenti.
Tuttavia, il giovane attore guarda anche al presente, ammirando colleghi talentuosi come Jessie Buckley, Paul Mescal e Olivia Colman. La capacità di O’Connor di attingere a questo patrimonio di esperienza e talento riflette un desiderio di crescita e di sviluppo personale. La sua ammirazione per attori come Jesse Plemons, che si sono distinti anche in ruoli minori ma di grande impatto, evidenzia come la passione e la dedizione siano alla base di ogni performance convincente.
Josh O’Connor continua così a costruire la sua carriera su solide fondamenta, caratterizzate da scelte coraggiose e dalla continua ricerca di nuovi orizzonti artistici. Mentre si prepara per i futuri progetti, il mondo del cinema attende con trepidazione la sua prossima mossa, convinto che saprà nuovamente stupire e incantare.
