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Record d’aste: l’opera di René Magritte venduta per 121,2 milioni di dollari a New York

L’arte ha spesso il potere di stupire e di provocare, e il recente ritiro di un capolavoro surrealista ha dimostrato che la bellezza e l’innovazione continuano a essere apprezzate nel mondo dell’arte contemporanea. Nella serata di martedì 19 novembre, l’iconica tela «L’empire des lumières» di René Magritte è stata venduta all’asta di Christie’s a New York per la sorprendente somma di 121,2 milioni di dollari. Questa cifra segna un nuovo record per il maestro belga del surrealismo, consolidando così non solo il suo posto nella storia dell’arte, ma anche il fatto che il mercato dell’arte sta vivendo una fase di forte dinamicità e interesse.

L’opera che ha stupito il mercato: ‘l’empire des lumières’

L’opera «L’empire des lumières», realizzata nel 1954 da René Magritte, rappresenta un punto cardine della sua produzione artistica. La tela misura 146 x 114 cm ed è caratterizzata da un paesaggio che, tipicamente per il pittore, mescola la realtà con l’illogico. Durante il suo soggiorno alla Biennale di Venezia, Magritte ha creato questo lavoro iconico che gioca magistralmente con i concetti di luce e oscurità, elementi ricorrenti nelle sue opere. La composizione è calmante e disorientante al tempo stesso, stimolando la riflessione su ciò che percepiamo e su come lo percepiamo.

Record d’aste: l’opera di René Magritte venduta per 121,2 milioni di dollari a New York

Questo capolavoro non è solo un prodotto dell’ingegno dell’artista, ma anche un segno distintivo della collezione di Mica Ertegun, una nota interior designer americana, scomparsa nel dicembre 2023 all’età di 97 anni. La sua collezione è sempre stata considerata di grande valore, e questo pezzo importante non ha fatto altro che aumentare il prestigio della sua eredita.

Un’asta da record: l’atmosfera nel Rockefeller Center

Durante l’asta tenuta presso il Rockefeller Center, l’atmosfera era carica di attesa e tensione. Le offerte sono iniziate da una base di 75 milioni di dollari e, in pochi minuti, sono schizzate verso l’alto, avvicinandosi rapidamente ai 100 milioni di dollari. Era evidente che diversi collezionisti erano pronti a combattere per quell’opera senza tempo, ben consapevoli di quanto essa potesse rappresentare non solo dal punto di vista estetico, ma anche come investimento.

Due offerenti si sono sfidati a colpi di rilanci, l’uno sul telefono e l’altro assistito dal personale di Christie’s. Alex Rotter e Xin Li-Cohen, i collaboratori della casa d’aste, hanno gestito la tensione che regnava nella sala, con tutti gli occhi puntati sui livelli crescenti delle offerte. Dopo quasi dieci minuti incollati all’asta, Rotter ha avuto successo con un’offerta di 105 milioni di dollari, mentre il rivale ha scelto di ritirarsi, causando un applauso scrosciante da parte dei presenti.

Il mercato dell’arte in evoluzione

Questa vendità impressionante ha un impatto significativo non solo a livello individuale per l’opera ma anche sul mercato dell’arte in generale, che sta attraversando un periodo di sfide e opportunità. Prima di questo record, il precedente prezzo più alto per un’opera di Magritte era di 79,8 milioni di dollari, raggiunto nel marzo 2022 sempre a Londra da Sotheby’s. Con l’attuale aggiustamento per l’inflazione, il prezzo di 121,2 milioni di dollari per «L’empire des lumières» mette in evidenza come il valore del surrealismo continui a crescere.

Con tale somma, l’opera di Magritte non solo diventa il lotto più venduto durante le aste di riferimento a Manhattan, ma funge anche da barometro per il futuro delle vendite d’arte, suggerendo che l’interesse per i capolavori del passato è lungi dall’essere esaurito. Questo prestigioso affare potrebbe suggerire a molti collezionisti e appassionati che la contemporaneità e la storicità possono coesistere armoniosamente nel mercato dell’arte, fornendo anche nuove opportunità per artisti emergenti e storici alike.

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