Carlo Cracco, famoso chef stellato, ha intrapreso un affascinante viaggio lungo l’Appia, dando vita a un progetto culinario che celebra le tradizioni gastronomiche italiane. Con la sua serie “Dinner Club“, disponibile da domani su Prime Video, Cracco unisce il mondo della cucina alla celebrità, ospitando noti volti del panorama italiano come Christian De Sica, Emanuela Fanelli e Rocco Papaleo.
Cracco parla di cucina e televisione
In un’intervista rilasciata al quotidiano Libero, Cracco condivide la sua esperienza di professionista che si muove tra i fornelli e il teleschermo. La chiave del suo successo, secondo lo chef, è rimanere radicato nelle proprie origini. Sottolinea come ogni episodio di “Dinner Club” rappresenti non solo una sfida culinaria, ma anche un’occasione di convivialità. «In fondo, anche in questa esperienza siamo stati dietro i fornelli per ritrovarci poi a tavola», chiarisce, enfatizzando l’importanza dell’autenticità nella sua cucina.
L’avventura con i suoi ospiti ha avuto un tono intimo e informale. Con storie da raccontare che vanno oltre il semplice atto di cucinare, Cracco ha creato un ambiente nel quale il cibo diventa veicolo di relazioni e amicizie. L’esperienza coinvolge non solo la preparazione dei piatti, ma anche la connessione tra gli ospiti, che condividono risate e aneddoti durante ogni preparazione.
Le sfide culinarie della brigata VIP
Parte della ricchezza del programma deriva dalle sfide culinarie affrontate dai suoi ospiti. Christian De Sica ha dovuto cimentarsi con una ricetta complessa, ma con l’aiuto del suo chef, ha dimostrato di avere le abilità necessarie. Cracco lo ha descritto come «un vero numero uno», elogiando la sua prontezza e professionalità. Emanuela Fanelli e Rocco Papaleo hanno avuto opportunità simili, con Cracco che ha impartito lezioni di galateo durante le riprese, ma non prima di mettere in luce il talento di Fanelli nel pesca. «Emanuela è stata la vera eroina del viaggio», ha affermato lo chef, aggiungendo che la sua abilità nel catturare un grongo rappresenta una delle storie più memorabili dell’episodio.
Anche Sabrina Ferilli ha condiviso il suo punto di vista sul progetto e sul maschilismo nel mondo della cucina, affermando di sentirsi come una “senatrice della buona cucina”. Questo scambio di esperienze e saperi non solo arricchisce la narrazione culinaria del programma, ma stimola anche una riflessione critica su ruoli e dinamiche sociali nel settore.
L’evoluzione della carriera di Cracco e i suoi ristoranti
Avviando un nuovo capitolo della sua carriera, Cracco si prepara a conquistare Roma con piatti emblematici come la cacio e pepe. Tuttavia, il suo viaggio gastronomico include anche momenti di riflessione sulle sfide affrontate dal suo business. «Ricordo con nostalgia il mio ristorante a Mosca», ha dichiarato, mostrando rammarico per la chiusura avvenuta prima a causa del Covid e successivamente per la guerra in Ucraina. Cracco non nasconde di essere un allievo di Gualtiero Marchesi, evidenziando come questa formazione continui a influenzare il suo approccio alla cucina.
Un aspetto innovativo della sua carriera è rappresentato dalla scelta di aprire un ristorante senza carne a Portofino, dove il pesce locale viene valorizzato. «Quando sono sul mare, mi viene molto più naturale lavorare con prodotti del territorio», ha affermato. Questo metodo di approccio riflette una filosofia più ampia, dove la sostenibilità e la valorizzazione delle risorse locali diventano prioritarie. Cracco continua a esplorare nuove frontiere della cucina, rimanendo fedele alle sue radici e alla tradizione gastronomica italiana.