L’appuntamento con il fenomeno della musica barocca è alle porte: Raffaele Pe, uno dei controtenori più acclamati della sua generazione, si esibirà questa sera all’Accademia di Santa Cecilia. Proponendo un classico del repertorio barocco, “Rodelinda, Regina de’ Longobardi” di Händel, Pe promette di riportare in vita un’arte musicale che, secondo lui, ha smarrito il suo spirito originale. Con l’ensemble “La Lira di Orfeo” e la sua vocalità unica, Raffaele Pe intende incantare il pubblico, fusionando il passato con una sensibilità contemporanea, proprio come ha fatto anni fa con il suo gruppo ispirato ai principi del barocco.
La genesi di un progetto musicale innovativo
Tra le influenze che hanno segnato la carriera di Raffaele Pe, emerge la sua giovanile esperienza con l’icona del soul James Brown. Riflessioni su quella serata lo hanno spinto a creare un gruppo musicale unico, dove la complicità tra i musicisti ricorda quella che si respirava nei concerti di Brown. Pe, 39 anni, padre di tre figli, si descrive come frontman della sua band, un collettivo artistico che rappresenta un’alternativa alle tradizionali orchestre teatrali, più rigide e meno propense all’improvvisazione. E proprio questa impostazione libera e collettiva, simile ad una jam session, diventa il filo conduttore della sua proposta musicale, che riconnette il presente con l’epoca barocca.
In un’era in cui la musica classica sembra allontanarsi dal pubblico, Pe punta sulla fidelizzazione emotiva, ancorando le sue esibizioni a un’idea di musica come specchio dell’animo umano. Con la sua voce versatile, che combina elementi maschili e femminili, invita gli ascoltatori a percorrere un viaggio evocativo attraverso le sonorità antiche, ma sempre attuali: «Il barocco era una voce di un mondo in cambiamento, ricca di inquietudine — spiega Pe — e questa inquietudine è ancora oggi palpabile».
Il cast della serata e l’assegnazione dei ruoli
Il concerto di stasera all’Accademia di Santa Cecilia vedrà la partecipazione di un giovane e talentuoso cast, tra cui Karina Gauvin, Giuseppina Bridelli, Luigi Morassi, Mirco Palazzi e Rafał Tomkiewic, con Pe che vestirà i panni del protagonista Bertarido. Questa selezione di artisti è emblematica di una nuova generazione di interpreti che sta ridefinendo il panorama della musica barocca. Noto per le sue innovative interpretazioni, Raffaele Pe è descritto dal Times come una “baroque star” che ha abbracciato un repertorio in evoluzione, proponendo spettacoli che mescolano tradizione e modernità.
Il suo approccio alla musica ha generato una maggiore accettazione e apprezzamento per stili vocali non convenzionali. Infatti, l’osservazione di Pe riguardo all’evoluzione dei talenti musicali in epoca contemporanea mette in luce come i giovani cantanti non temano di sperimentare e di ampliare le proprie abilità espressive, creando un ponte tra le influenze classiche e le nuove tecniche vocali.
L’Orfeo Week: un festival dedicato all’inclusività delle arti
Non solo un concerto, ma anche un festival che celebra l’incontro tra diverse forme artistiche. L’Orfeo Week, che si inaugurerà il 24 novembre nella città natale di Raffaele Pe, Lodi, promette di essere un evento ricco e variegato, raccogliendo personalità del calibro del violoncellista Jordi Savall, del maestro Peppe Vessicchio e dello psicoanalista Massimo Recalcati. Il festival, che si concentrerà sulla rilettura del mito attraverso il suono barocco, si propone di creare un dialogo interattivo tra pubblico e artisti.
L’Orfeo Week sarà un’opportunità unica per immergersi non solo nella musica, ma anche in laboratori, performance artistiche e dibattiti. Con la partecipazione di diversi artisti e figure pubbliche, l’evento aspira a stimolare una riflessione sull’importanza della cultura e dell’arte, enfatizzando il potere del suono come veicolo di emozioni e racconti. Nella settimana dedicata a questi temi, Raffaele Pe e i suoi collaboratori cercheranno di riscoprire e reinterpretare i classici in una chiave innovativa e accessibile, invitando tutti a partecipare a questa avventura culturale.
L’evento di questa sera, quindi, non è solo una semplice esibizione, ma un altro passo verso la valorizzazione della musica barocca e la sua reintroduzione nel cuore della cultura contemporanea.