Il tema dei disturbi alimentari continua a suscitare grande interesse e preoccupazione nella nostra società. Recentemente, Ambra Angiolini ha esordito come regista con un cortometraggio che affronta questa problematica attraverso una visione poetica e sensibile. Realizzato in collaborazione con l’associazione Animenta e il brand Nutricia Fortini, il filmato di un minuto e 18 secondi è stato presentato a Milano presso il cinema Anteo. Protagonista del corto è l’attrice Beatrice Fiorentini, la cui interpretazione racconta le difficoltà emotive con acutezza e sincerità.
Il corto: tra cibo e sentimenti
Il cortometraggio inizia con una scena molto evocativa: una tavola apparecchiata con grande cura, con piatti invitanti e una tovaglia elegante. Tuttavia, l’atmosfera cambia drasticamente quando si rivela la presenza di Beatrice Fiorentini, rannicchiata sotto il tavolo e afflitta da un malessere profondo. A un certo punto, la graziosa apparecchiatura viene sostituita da post-it, ciascuno dei quali riporta frasi cariche di emozione e vulnerabilità, come “Io sono inesistente“, “Io ho paura della vita” e “Io non ho valore“. Queste parole testimoniano la lotta interiore che molti giovani affrontano oggi. La rappresentazione visiva dei sentimenti trasforma il classico discorso sui disturbi alimentari in un viaggio più profondo nell’animo umano, conducendo lo spettatore verso una riflessione che va oltre il mero cibo.
L’intento di Ambra Angiolini si spinge oltre l’aspetto estetico del corto; vuole mandare un messaggio chiaro e potente: il disturbo alimentare non è legato solo al cibo, ma è una manifestazione di un disagio più profondo e complesso. Questa nuova prospettiva è supportata da una colonna sonora toccante, firmata dal cantante Matteo Alieno, il quale ha collaborato con Angiolini in passato durante la sua partecipazione a X Factor. Il brano “La paura” completa l’atmosfera emotiva del cortometraggio, offrendo un supporto sonoro all’intensità visiva.
Il coinvolgimento di Ambra Angiolini e l’impatto della sua esperienza personale
Ambra Angiolini non è solo la regista di questo progetto, ma anche una voce autorevole riguardo ai disturbi alimentari. Nel suo libro “InFame“, Angiolini condivide la sua personale battaglia contro la bulimia nervosa, che l’ha afflitta per ben 15 anni. La sua esperienza diretta le consente di affrontare la tematica con una profonda consapevolezza e autenticità, sottolineando quanto sia importante affrontare le emozioni nascoste che spesso si celano dietro a questi disturbi.
La regista ha affermato con convinzione che “il peso del cibo ci schiaccia, ma è solo il sintomo“, evidenziando che la vera malattia risiede nell’anima e nelle emozioni. Con la sua collaborazione con l’associazione Alimenta, Angiolini ha partecipato a laboratori creativi per giovani che si trovano ad affrontare sfide simili, aiutandoli attraverso l’espressione artistica e la condivisione delle proprie emozioni. “La cura deve passare anche attraverso un processo che porta a liberare le emozioni,” sottolinea, offrendo un messaggio di speranza e resilienza.
Angiolini riferisce anche che l’arte, in particolare il teatro, le ha fornito un’importante opportunità di riflessione. La sua esperienza sul palco le consente di mettere in ordine le sue emozioni, trasformando il dolore in creatività. Con una sincera apertura, rivela di sentirsi liberata ogni volta che riesce a esprimere le sue emozioni, sia attraverso il riso che attraverso il pianto.
Un messaggio contro le immagini stereotipate
Un aspetto innovativo del cortometraggio è la scelta di non visualizzare i corpi, spesso rappresentati in modo distorto nei discorsi sui disturbi alimentari. Ambra Angiolini ha preso posizione contro la continua esposizione di immagini forti che caratterizzano la narrazione di queste problematiche. “Abbiamo già visto tutto e quindi dobbiamo tornare a sentire,” dichiara, portando avanti l’idea che il recupero della sensibilità emotiva è fondamentale per affrontare il tema. Per la regista, “l’unico modo per tornare a sentire è risvegliare la nostra parte poetica“.
Attraverso questa iniziativa, Angiolini non solo offre un percorso di comprensione e accettazione ai giovani in difficoltà, ma promuove un approccio più umano e rispettoso nei confronti di un argomento così delicato. Questo corto, realizzato con grande cura e attenzione, si pone quindi come un contributo significativo al dibattito sui disturbi alimentari nella società contemporanea, invitando tutti a riflettere e a comprendere le emozioni al di là delle immagini materiali.