Nel panorama della cultura popolare, poche immagini sono così indelebili come quelle delle scarpette rosse indossate da Dorothy nel film “Il mago di Oz”. Questa storia ha creato un legame intrinseco tra il cinema, la letteratura e la moda, tessendo una narrativa che continua a colpire il cuore di milioni di fan. Attraverso queste scarpette, il pubblico viene trasportato in un’avventura fantastica e, al contempo, viene invitato a riflettere sull’evoluzione degli oggetti simbolici nel tempo.
L’origine delle scarpette rosso rubino
Le scarpette rosso rubino sono diventate un simbolo iconico grazie alla celebre interpretazione di Judy Garland nel film del 1939 diretto da Victor Fleming. Realizzate in un numero limitato, si stima che tra le sei e le undici paia siano state prodotte per il film, con molte di esse che sono diventate oggetti da collezione. Oggi, solo alcune di esse sono ancora in circolazione. Una delle paia è esposta al Museo Smithsonian di Washington D.C., attirando visitatori da tutto il mondo, mentre un’altra sarà messa all’asta nel prossimo mese, con stime di vendita che potrebbero toccare cifre da milioni di dollari.
Queste scarpette non sono solo un accessorio da film; rappresentano il desiderio di tornare a casa, un tema universale che risuona in diverse culture. Nel film, le scarpette non sono solamente calzature, ma un potente simbolo di speranza e di libertà. L’idea che un oggetto possa contenere un significato così profondo è ciò che le ha rese uniche e ammirate per generazioni.
Un colore che ha segnato la storia del cinema
La decisione di rappresentare le scarpette di Dorothy in rosso rubino si distacca dalla descrizione originale presente nel romanzo “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum, che menziona delle semplici scarpette d’argento. Tuttavia, quando il film fu girato, i produttori, consapevoli delle potenzialità del Technicolor, scelsero di optare per un colore più vibrante e seducente. Gilbert Adrian, il costumista della MGM, comprese che le scarpette rosse avrebbero meglio valorizzato la scena visivamente e, soprattutto, avrebbero affascinato il pubblico.
Questa scelta non solo ha reso le scarpette un’icona, ma ha anche influenzato la moda del tempo, stabilendo uno standard per come il colore potesse essere utilizzato nelle produzioni cinematografiche successive. Le scarpette rosse rappresentano, dunque, un passaggio dalla narrativa fantasiosa alla realizzazione visiva che ha colpito il pubblico in modo indelebile.
L’omaggio di Wicked alle scarpette originali
Quando Paul Tazewell, costumista del musical “Wicked”, ha affrontato la creazione delle scarpette, ha scelto di tornare alle origini del racconto di Baum. Ha dichiarato di aver voluto rendere omaggio al materiale originale, optando per delle scarpette d’argento, che riflettono con precisione il modo in cui Baum le descrive nel suo libro. Questa decisione rappresenta non solo un cenno al testo originale, ma anche una challenge creativa rispetto alla visione popolare consolidata dal film del 1939.
Tazewell ha espresso l’importanza di rimanere fedele all’eredità letteraria e ha sottolineato come le scarpe, pur nella loro varietà di rappresentazioni, abbiano sempre mantenuto un certo fascino. “Esiste l’idea di Cenerentola e della scarpetta di cristallo,” ha commentato, evidenziando come questi oggetti diventano parte integrante di storie universali che attraversano tempo e spazio.
La bellezza e il simbolismo delle scelte artistiche
In “Wicked”, le scarpe indossate da Marissa Bode, che interpreta Nessarose, la futura Strega Cattiva dell’Est, sono adornate da vortici e gioielli, rendendo omaggio a un’estetica visiva ricca e complessa. Questi dettagli non sono solo espressioni di stile, ma veicoli di significato e narrazioni più profonde. Attraverso l’abbigliamento e gli accessori, il musical riesce a riportare in vita l’essenza di una fiaba, reinventandola e rielaborandola per una nuova generazione.
Questo connubio tra cinema e teatro, tra simboli di lunghe tradizioni e innovazioni stilistiche, sottolinea l’importanza di comprendere come gli oggetti di uso quotidiano possano trasformarsi in miti e leggende, mantenendo viva la memoria dei racconti a cui appartengono. L’evoluzione delle scarpette, da semplici calzature a simboli intramontabili, continua a dimostrare la potenza della narrazione e la sua capacità di influenzare non solo la cultura, ma anche la moda e l’estetica contemporanea.