Si è tenuto ieri pomeriggio, presso il Circolo dei Lettori di Torino, l’incontro “La figura del doppiatore, tra intelligenza artificiale, nuove sfide e tradizione”, organizzato dall’ANAD – Associazione Nazionale Attori Doppiatori e O.D.S., la storica società di doppiaggio torinese. L’evento ha visto la partecipazione di importanti figure del panorama del doppiaggio e si è concentrato sulle evoluzioni e le minacce che la tecnologia contemporanea, in particolare l’intelligenza artificiale e il machine learning, pongono a un mestiere già di per sé in difficoltà.
Ospiti illustri e prospettive del settore
Durante l’incontro hanno preso la parola alcuni relatori di spicco: Daniele Giuliani, presidente di ANAD e voce italiana di personaggi iconici come Jon Snow ne “Il trono di spade”; Ilaria Latini, nota per i suoi doppiaggi di personaggi amati come Titti della Warner Bros; e Flavio Aquilone, che ha prestato la voce a Draco Malfoy nella saga di Harry Potter. Questi professionisti hanno condiviso le loro esperienze e riflessioni riguardo ai cambiamenti del settore del doppiaggio negli ultimi anni.
Al fianco di questi esperti si sono trovati anche Luca Sbaragli, responsabile post-produzione della società O.D.S., e il CEO Mattia Puleo, entrambi attivamente coinvolti nel settore dell’audio e della produzione. Gli ospiti hanno enfatizzato come il mondo del doppiaggio stia vivendo un periodo di trasformazione, alimentato dall’avvento di nuove tecnologie, ma anche dall’evoluzione delle modalità di fruizione dei contenuti.
Le riflessioni degli esperti: quasi trent’anni di evoluzione
Flavio Aquilone ha descritto il passato decennio come un’epoca di cambiamento radicale. “Il doppiaggio è un lavoro in continua evoluzione. Gli anni ’80 e ’90 hanno segnato un momento importante grazie all’introduzione di tecnologie innovative che hanno incrementato sensibilmente la produttività, ma questo ha avuto anche il suo prezzo in termini di qualità artistica,” ha commentato. Aquilone ha sottolineato l’effetto delle piattaforme di streaming, che dal 2015 hanno notevolmente ampliato il mercato, aumentando il numero di clienti e la varietà di lingue e stili di doppiaggio.
Questo cambiamento ha reso imprescindibile il dialogo tra le diverse associazioni di doppiaggio a livello globale. “Abbiamo scoperto che esistono associazioni simili all’ANAD in molti paesi insospettabili. Collaborare con loro è fondamentale per comprendere le peculiarità professionali e culturalmente diverse, affrontando insieme le sfide unite all’intelligenza artificiale,” ha aggiunto.
Un tema caldo: l’importanza della tutela della voce
Dallo scorso 17 giugno, i doppiatori italiani possono contare su nuove clausole contrattuali che isolano la loro voce da usi non autorizzati, una tappa significativa verso la salvaguardia della professione. Ilaria Latini ha partecipato attivamente alla discussione, rimarcando il valore che un doppiaggio ben eseguito può conferire a un’opera: “Tradurre un’opera significa non solo riportarla nella propria lingua, ma anche arricchirla di nuovi significati e culture.”
Infine, Daniele Giuliani ha richiamato l’attenzione sull’apertura del settore verso l’innovazione tecnologica. “Lavoriamo con software come Pro Tools, strumenti che ci permettono di realizzare incisioni di alta qualità. Ma non possiamo dimenticare che le decisioni alla base della produzione rimangono sempre umane. Le istituzioni, anche a livello europeo, devono intervenire per tutelare le forme artistiche, ad esempio creando ‘watermark digitali’ sulle voci per preservarne l’identità.”
Il futuro del doppiaggio: un appello all’attenzione del pubblico
Il presidente di ANAD ha sollevato una questione cruciale: le grandi aziende stanno considerando l’idea di sostituire il lavoro umano con soluzioni artificiali per risparmiare. “Bisogna riconoscere che il valore dell’arte risiede nella sua umanità. Se il pubblico si oppone all’uso indiscriminato dell’intelligenza artificiale nel doppiaggio, possiamo indurre queste aziende a riconsiderare le loro scelte. Il nostro obiettivo è far comprendere che il lavoro dei professionisti non può essere replicato e l’unicità dell’interpretazione umana è insostituibile.”
La battaglia oggi si svolge non solo sul fronte tecnologico, ma richiede anche una mobilitazione culturale e sociale, per garantire che l’arte del doppiaggio mantenga la sua vitalità e autenticità in un mondo in rapida evoluzione.