Un’opera cinematografica forte e significativa sta attirando l’attenzione per il suo messaggio incisivo contro la violenza di genere. “In nome di ogni donna”, il cortometraggio diretto da Gabriele Lazzaro, si ispira a una tragedia recente e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione della violenza sulle donne. Prodotto da Sarabi Productions e arricchito da un cast di attori di grande rilievo, il film si propone non solo di intrattenere, ma di educare e stimolare una riflessione profonda sugli stereotipi di genere e sulla necessità di una cultura di rispetto e uguaglianza.
Un progetto ispirato a una tragedia reale
“In nome di ogni donna” trae ispirazione dalla triste vicenda di Giulia Cecchettin, un dramma che ha scosso l’opinione pubblica per la sua crudeltà. La protagonista del film, Francesca, interpretata da Annamaria Malipiero, è un’avvocata apparentemente realizzata e forte. Dietro l’immagine di successo, però, si cela una realtà di sofferenza: Francesca è vittima di violenza domestica da parte del marito, un ruolo interpretato da Danilo Brugia. Questa rappresentazione non è solo una finzione, ma un riflesso delle esperienze che molte donne affrontano quotidianamente. L’incontro con Anna, interpretata da Daniela Giordano, madre di una ragazza sopravvissuta a uno stupro, rappresenta un momento di riscatto per Francesca. L’attrice ha affermato che il suo personaggio rappresenta la trasformazione del dolore in azione, un viaggio verso la denuncia e la lotta contro l’abuso.
Lazzaro ha descritto la decisione di realizzare il film come una reazione immediata all’apprendimento della tragedia di Giulia. “La violenza sulle donne è un tema che tocca ognuno di noi”, ha sottolineato il regista e attore, evidenziando l’importanza di affrontare questa tematica attraverso la narrazione cinematografica.
Arte e cinema come veicolo di cambiamento
Il cortometraggio si distingue per il suo linguaggio estetico elegante e per la sua capacità di gestire contenuti delicati. Una delle scene più cariche di emozione è rappresentata dalla violenza subita da Francesca, che si discosta dallo stile convenzionale, mantenendo la macchina da presa ferma su un’opera d’arte: “La rosa che cogli rinasce su tela”, realizzata da Fridami, che è sia artista che medico chirurgo. Questo quadro, dipinto in un momento di grande impatto emotivo – la notte del ritrovamento del corpo di Giulia – diventa un simbolo di rinascita e resistenza. Fridami, attraverso la sua arte, invita a una riflessione sulle esperienze femminili e sulla necessità di una cultura che promuova il rispetto e la dignità.
In aggiunta, Riva GLDF, noto per i suoi mosaici innovativi, ha creato un’opera speciale per la presentazione del cortometraggio. La sua scultura, che raffigura una rosa intrappolata nella morsa di una mano, è stata intitolata “Fridami scomposta” in omaggio al coraggio dell’artista Manuela. “La rosa rappresenta la forza delle donne, il loro potere di rinascita anche di fronte a momenti di grande sofferenza”, ha dichiarato Riva GLDF. La scultura è stata simbolicamente consegnata presso la Camera dei Deputati, evidenziando il sostegno istituzionale per la causa.
L’impegno sociale di Gabriele Lazzaro
Gabriele Lazzaro, grazie al suo impegno nella lotta contro la violenza di genere, è stato nominato testimonial di UNAVI . Il regista ha espresso la sua gratitudine per questo riconoscimento, sottolineando l’importanza di supportare le donne non solo una volta che sono già vittime, ma anche nella loro vita quotidiana. “La nostra missione come artisti è quella di modificare la percezione delle persone attraverso l’arte”, ha affermato.
Il cortometraggio “In nome di ogni donna”, recentemente presentato alla Biennale della Creatività di Ferrara, sta ricevendo un’accoglienza positiva nelle istituzioni. È previsto che il progetto prenda parte a due conferenze stampa, una in programma a Milano e l’altra a Roma, nelle quali si discuterà di come arrivare nelle scuole per sensibilizzare i giovani sulla questione delle pari opportunità e del rispetto reciproco. Con questo progetto, Lazzaro non solo affronta tematiche di urgenza sociale, ma compie un passo importante verso una resistenza culturale, trasformando il dolore in azione e speranza per un futuro migliore.