Dal 16 al 24 gennaio 2025, il Trieste Film Festival ospiterà un focus speciale sulla cinematografia serba, con particolare attenzione alle voci femminili del settore. Questa edizione avrà come tema centrale la sezione “Wild Roses” e sarà curata dal regista Stefan Ivančić, un esperto del settore cinematografico e membro del comitato di selezione del Festival di Locarno. L’intento è quello di far emergere le nuove prospettive artistiche provenienti dalla Serbia contemporanea, continuando una tradizione che ha già messo in luce le opere di cineaste provenienti da Polonia, Georgia, Ucraina e Germania negli anni precedenti.
Un focus sulle voci femminili
La sezione “Wild Roses” presenterà undici film, che includeranno opere di registe consolidate nel panorama europeo e lavori di autrici meno conosciute ma di grande talento. Tutti i film esploreranno diverse sfaccettature della vita in Serbia, in particolare il periodo tumultuoso degli anni Novanta. Secondo Nicoletta Romeo, direttrice artistica del festival, le cineaste serbe, sia quelle attualmente residenti in Serbia che quelle della diaspora, utilizzano il loro lavoro per riflettere su eventi storici cruciali, con l’obiettivo di elaborare i traumi collettivi del loro Paese e, contestualmente, interpretare il presente. Questo approccio espressivo si preannuncia particolarmente significativo nell’attuale contesto europeo.
Prime anticipazioni sui film presentati
Tra le opere più attese, svilupperà un ruolo di primo piano il lungometraggio “When the phone rang”, diretto da Iva Radivojević. Questo film ha già attirato l’attenzione internazionale, ricevendo una menzione speciale al Festival di Locarno. Insieme a Radivojević, il festival presenterà “78 days” di Emilija Gašić, un’opera che ha debuttato quest’anno al Festival di Rotterdam e ha già ottenuto numerosi riconoscimenti. La trama di “78 days” coinvolge tre sorelle che documentano le loro esperienze durante i tumultuosi eventi bellici in Serbia nel 1999, affrontando temi come la crescita, le delusioni e il primo amore nel contesto della crisi.
In aggiunta, il festival metterà in mostra registe già consolidate nel mondo del cinema, come Milica Tomović con il suo film “Celts” e Ivana Mladenović con “Ivana the Terrible”, quest’ultimo proiettato a Locarno nel 2019. Altro nome di rilievo sarà quello di Marta Popivoda, con il provocatorio “Landscapes of Resistance”, noto per la sua presenza in numerosi festival cinematografici internazionali.
Documentari e cortometraggi in evidenza
La sezione “Wild Roses” non si limita a lungometraggi, ma includerà anche due documentari influenti. Mila Turajlić porterà al festival “The Other Side of Everything”, che ha riscosso grande successo dopo il suo debutto mondiale al Toronto Film Festival nel 2017, dove ha anche vinto il Premio di miglior documentario lungometraggio a IDFA. Un altro documentario che sarà presentato è “Homelands” di Jelena Maksimović, un’opera che si propone di dare voce a esperienze di vita uniche e complesse.
Infine, quattro cortometraggi realizzati da talenti emergenti, tra cui Tara Gajović, Jelena Gavrilović, Maša Šarović e Tamara Todorović, completeranno il palinsesto della sezione “Wild Roses”. Questi lavori promettono di offrire uno sguardo fresco e innovativo sulla cultura e la società serba contemporanea, lasciando intravedere il potenziale delle nuove generazioni di cineaste.
Il manifesto e il contributo del Film Center Serbia
In concomitanza con la presentazione della sezione “Wild Roses”, è stato svelato il manifesto ufficiale della 36° edizione del Trieste Film Festival, creato dalla fotografa e documentarista Monika Bulaj. La Bulaj è nota per le sue ricerche sui confini culturali e religiosi, e la sua opera si concentra su minoranze e popolazioni nomadi in situazioni di vulnerabilità. La sua visione estende il tema della rassegna, riflettendo il desiderio di approfondire narrazioni complesse e collettive attraverso l’arte visiva.
La sezione “Wild Roses” è realizzata con il supporto del Film Center Serbia, che si impegna a promuovere la cinematografia serba a livello internazionale. Con questo focus, il Trieste Film Festival non solo celebra il talento delle cineaste serbe, ma offre anche una piattaforma per esplorare l’evoluzione del cinema in una regione storicamente complessa e culturalmente ricca.