Il panorama cinematografico internazionale sta vivendo un momento di svolta grazie all’attrice transgender Karla Sofía Gascòn, la quale ha recentemente conquistato il Premio della Giuria e il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes. Il suo film “Emilia Pérez” ha fatto il pieno di riconoscimenti, entrando in corsa per l’Oscar come miglior film internazionale e ottenendo cinque nomination agli European Film Awards, in programma a Lucerna il 7 dicembre. Con un cast di alto livello che include Zoe Saldana e Selena Gomez, il film uscirà in Italia il 9 gennaio con Lucky Red. Gascòn, che ha sbancato il box office in Francia, si trova ora protagonista di un caso cinematografico di rilevanza mondiale.
La trama del film “Emilia Pérez”
Il regista francese Jacques Audiard ha osato sfidare le convenzioni cinematografiche con “Emilia Pérez“, un’opera che amalgama elementi di musical, thriller e dramma familiare, tutto ambientato in Messico e parlato in spagnolo. La storia si snoda nel turbolento mondo dei narcos e racconta la vita di un uomo spietato, un trafficante di droga la cui esistenza subisce una profonda trasformazione attraverso un cambio di sesso. Il film presenta due facce di questo complesso protagonista, interpretato da Karla Sofía: nella prima, caratterizzata da una brutalità innegabile, egli è responsabile di omicidi; nella seconda, che tocca corde emotive più profonde, diventa supporto per le famiglie delle vittime. Questa transizione racconta non solo un viaggio individuale, ma anche un attraversamento di emozioni che coinvolge il pubblico, capace di commuovere fino alle lacrime.
Audiard, regista con una carriera di successi alle spalle, tra cui il pluripremiato “Il Profeta” e “Deephan“, evidenzia come “Emilia Pérez” superi i confini dei generi cinematografici. Con il suo stile narrativo, egli invita il pubblico a riflettere sull’umanità e sulla complessità dell’individuo, avvicinandosi quasi a un messaggio di trasformazione sociale. Mentre il film si prepara ad affrontare la campagna per i premi, il regista esprime la sua aspirazione a continuare a scrivere sceneggiature che portino avanti conversazioni vitali e urgenti.
Karla Sofía: tra passato e presente
Karla Sofía Gascòn, ora 52enne, ha intrapreso un percorso di visibilità e celebrazione della diversità a partire dalla sua carriera come attrice di soap opera in Messico. La sua transizione, completata sei anni fa, e la maternità rappresentano tratti distintivi della sua identità, che ha abbracciato profondamente. In un’intervista, l’attrice si è espressa con fervore riguardo al suo film e al messaggio di inclusione che esso porta con sé. “Emilia Pérez riesce a toccare il cuore di molte persone, illuminando le sfide vissute da individui emarginati e discriminati, dalla comunità transgender a chiunque si trovi ai margini della società.”
Gascòn, con un perfetto italiano che ha acquisito durante il suo soggiorno a Milano, ha sottolineato come il suo lavoro possa non solo intrattenere, ma anche educare e sensibilizzare il pubblico. La sua volontà è che il film possa fungere da catalizzatore per le famiglie, incoraggiandole a comprendere e accettare i propri cari che affrontano una transizione di genere. Attraverso la sua arte, Gascòn aspira a rompere i pregiudizi e a dare dignità a storie che meritano di essere ascoltate.
Il significato di un traguardo
Il successo di Karla Sofía Gascòn a Cannes segna un momento storico, essendo lei la prima attrice transgender a ricevere un premio in tale contesto di prestigio. Nonostante questo traguardo, Karla afferma di non essere particolarmente attratta dai primati, ma di desiderare di essere un esempio per tutti coloro che condividono la sua identità. Ha sottolineato la speranza di un cambiamento radicale nel panorama cinematografico, auspicando che le storie raccontate non si limitino solamente alle esperienze di prostituzione o emarginazione delle persone transgender.
Dopo questo trionfo, le opportunità che si sono presentate a Gascòn sono più promettenti, con registi che si mostrano disposti a collaborare in base alle sue esigenze artistiche. “Non sono più costretta a girare dei self-tape per farmi conoscere,” ha affermato, evidenziando il cambiamento significativo nel modo in cui è percepita all’interno dell’industria. Gascòn desidera continuare a lavorare per guidare la narrazione verso un futuro inclusivo e ricco di possibilità.
Un messaggio di speranza e resilienza
Pur non volendosi definire una paladina della causa LGBTQ+, Karla Sofía si considera una persona che ha superato sfide personali e professionali per realizzare i propri sogni. Il suo desiderio è quello di ispirare chi sta affrontando situazioni simili, per mostrare che la resilienza e l’accettazione di sé sono possibili. La sua storia diventa una fonte di forza per coloro che, come lei, desiderano essere autentici nelle loro vite. Attraverso il suo ruolo in “Emilia Pérez“, Karla non solo celebra la sua identità, ma trascende le barriere, invitando tutti a riflettere su ciò che significa essere realmente se stessi.