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Dure critiche al lavoro di Ridley Scott: il direttore della fotografia John Mathieson si espone

Il mondo del cinema è spesso teatro di polemiche e discussioni, e recentemente a catalizzare l’attenzione è stato il commento schietto di John Mathieson, direttore della fotografia di numerosi film di Ridley Scott, sul regista celebre per pellicole iconiche come “Il Gladiatore“. Durante un episodio del podcast DocFix, Mathieson ha espresso critiche dure e dettagliate sul modo in cui Scott gestisce il suo lavoro, remarkando un apparente cambiamento nel suo approccio alla regia, che potrebbe avere ripercussioni importanti sulla qualità cinematografica delle sue opere recenti.

Le critiche esplicite di John Mathieson

Durante il podcast, John Mathieson non ha risparmiato parole nei confronti di Ridley Scott. Ha descritto il regista come “pigro e frettoloso“, un’affermazione che, considerando la loro lunga collaborazione, suona particolarmente significativa. Mathieson ha lavorato con Scott in sei film, tra cui titoli di grande successo come “Il Gladiatore“, “Il genio della truffa” e “Kingdom of Heaven“. Nonostante questi precedenti, il direttore della fotografia ha sostenuto che il regista oggi è cambiato, sostenendo che la sua impazienza influisca negativamente sulla qualità della produzione.

Dure critiche al lavoro di Ridley Scott: il direttore della fotografia John Mathieson si espone

Le sue osservazioni vertono sul metodo di lavoro di Scott, che negli ultimi anni avrebbe iniziato a girare molte scene utilizzando più telecamere. Questa scelta, secondo Mathieson, riduce l’attenzione ai dettagli, fondamentale per la fotografia di alta qualità. “È davvero pigro,” ha rivelato, aggiungendo che Scott tende a lasciare oggetti e attrezzature nell’inquadratura, sicuro che la tecnologia CGI possa risolvere eventuali anomalie. Questa nuova modalità operativa non solo compromette l’estetica visiva, ma limita anche l’efficacia dell’illuminazione, qualcosa che era considerato una priorità in lavori passati.

L’evoluzione del metodo di lavoro di Scott

La trasformazione del metodo di lavoro di Ridley Scott è un tema di grande rilevanza e Mathieson ha messo in evidenza il cambiamento avvenuto nel corso degli anni. Il regista, che una volta curava meticolosamente ogni dettaglio, ora sembra preferire un approccio più logorante, cercando di ottimizzare il tempo e il numero di riprese. Mathieson ha paragonato questo nuovo approccio a una “ricetta culinaria dove, anziché dedicarsi alla preparazione di un piatto ben bilanciato, ci si affida a un acquisto di massa nel supermercato,” portando a una mancanza di cura e attenzione nei dettagli.

Questa fretta, secondo Mathieson, non sembra giovare alla qualità dei film. “Avere tante telecamere non credo abbia reso i film migliori,” ha dichiarato. “È una questione di fretta. Questo è cambiato in lui.” Mentre il metodo di lavoro di Scott ha evoluto il panorama cinematografico, Mathieson si interroga se tale evoluzione possa realmente portare a produzioni più efficaci o se, al contrario, stia comprometendo l’arte della narrazione visiva.

Riflessioni sulla fotografia e sulle aspettative del pubblico

Un altro aspetto affrontato da Mathieson riguarda le aspettative del pubblico nei confronti delle opere di Ridley Scott. Nonostante le sue critiche, ha riconosciuto che il regista gode di una grande popolarità e la sua visione artistica continua a catturare l’interesse degli spettatori. Tuttavia, per Mathieson, ciò non esime Scott da una responsabilità verso la qualità delle sue produzioni.

La crescente rapida evoluzione tecnologica nel campo della cinematografia, così come l’uso prevalente delle riprese con più telecamere, ha portato a una democratizzazione della produzione cinematografica. Anche se questo approccio permette di catturare performance diverse e di coinvolgere più talenti, Mathieson avverte che potrebbe comprometterne l’integrità. La sua cura artigianale, il tempo dedicato alla preparazione e l’attenzione ai particolari sono stati, in passato, gli ingredienti che hanno reso i film di Scott veri e propri capolavori.

In una conversazione che potrebbe portare a una riflessione più profonda sulla direzione della produzione cinematografica, le parole di Mathieson risuonano come un avvertimento per il settore. Concluse queste considerazioni, il futuro di Ridley Scott e le sue opere rimangono un tema avvincente e aperto al dibattito.

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