La prostituzione online rappresenta un tema controverso e attuale nel dibattito politico e sociale in Italia. La senatrice Alessandra Maiorino del Movimento Cinque Stelle, con una lunga carriera dedicata alla normativa riguardante la prostituzione, ha recentemente ribadito la sua posizione critica su fenomeni emergenti come quelli delle piattaforme online. In un’intervista rilasciata a Fanpage.it, Maiorino ha illustrato il suo punto di vista sul Calippo e Chinotto Tour, verità inquietanti che si celano dietro a questo nuovo modo di sfruttare giovani ragazze.
Il ruolo della senatrice Maiorino nella legislazione sulla prostituzione
Alessandra Maiorino, senatrice del Movimento Cinque Stelle, è una figura di spicco nel dibattito sulla prostituzione in Italia. Da sei anni, Maiorino lavora all’interno della Commissione Affari Costituzionali, dove ha avviato la prima indagine conoscitiva sulla prostituzione italica dopo la legge Merlin. Nonostante il tema sia rimasto in sospeso per decenni, la senatrice ha seguito con attenzione l’evoluzione del fenomeno, portando all’attenzione della Commissione la necessità di una revisione normativa.
“La Commissione aveva redatto una relazione, sostenuta da tutti tranne che da Fratelli d’Italia,” ha dichiarato Maiorino, evidenziando come la proposta di modifica normativa fosse orientata verso un modello ispirato al sistema nordico, che punisce l’acquirente della prostituzione, piuttosto che la persona che la offre. Tuttavia, l’emergere della pandemia ha accelerato la diffusione di piattaforme online come OnlyFans e ha dato vita a nuovi tipi di sfruttamento, con l’ultimo caso del Calippo e Chinotto Tour che ha acceso i riflettori sulla prostituzione di nuova generazione. Secondo la senatrice, ci troviamo di fronte a una “prostituzione online 4.0” che necessita di attenzione e interventi legislativi adeguati.
Prostituzione online e sfruttamento giovanile
Nel suo intervento, Maiorino ha affrontato il delicato tema della prostituzione online, approfondendo come piattaforme come OnlyFans ed Escort Advisor abbiano creato alternative moderne al concetto classico di prostituzione. Il fenomeno rappresenta una nuova frontiera che sfida le definizioni tradizionali. “Quello che avviene in rete è difficile da inquadrare,” ha specificato la senatrice, sottolineando l’importanza di riconoscere i contratti ineguali che spesso caratterizzano le interazioni tra le giovani lavatrici di contenuti e i gestori delle piattaforme.
Francesca e Nicole, giovani creator che hanno denunciato il sistema di agenzie dal quale sono fuggite, sono emblematiche di questo triste scenario. “Le ragazze non sono entusiaste di partecipare al Calippo Tour; sono le agenzie e i loro gestori a nutrire l’entusiasmo, mentre le giovani possono trovarsi intrappolate in dinamiche manipolatorie.” Maiorino ha descritto un meccanismo insidioso che coinvolge giovani donne che pensano di avere il pieno controllo, ma che, invece, si ritrovano a fronteggiare richieste sempre più pressanti. Gli aguzzini, invece di essere figure presenti nella vita reale, entrano nelle camerette delle ragazze attraverso l’illusione di opportunità di successo e fama.
L’importanza di interventi legislativi mirati
Il dilemma della prostituzione online solleva interrogativi cruciali sulle politiche pubbliche e sulla protezione dei minori. Durante l’intervista, Maiorino ha messo in luce l’assenza di strumenti atti a contrastare efficacemente il fenomeno. Il decreto Caivano ha introdotto il ‘parental control’, ma la senatrice ha sollevato dubbi sulla sua effettiva capacità di prevenire l’accesso a contenuti pericolosi. La proposta di adottare misure più rigide, simili a quelle attuate in Australia, potrebbe includere il divieto di accesso ai social media per i minorenni.
Maiorino ha richiamato l’attenzione sull’impatto a lungo termine di tali pratiche sulla salute mentale dei minori e sui danni cognitivi, che si manifesteranno solo negli anni futuri. Essa sostiene che il sistema nordico potrebbe rivelarsi l’unica soluzione praticabile per combattere la domanda alla radice, concentrandosi sull’acquirente piuttosto che sulla vittima. “Dobbiamo cambiare la narrazione,” ha concluso la senatrice, chiarendo che in questo contesto, chi paga per la prostituzione è colui che deve essere ritenuto responsabile, non chi è costretto a offrire il proprio corpo.
Impressioni sul mercato del sesso e stigmatizzazione
La senatrice ha anche toccato la questione della legalizzazione della prostituzione individuale e il ruolo di siti come Escort Advisor, che nascondono una realtà ben più complessa. Maiorino ha messo in luce come il fenomeno alimenti una falsa coscienza tra i clienti che si sentono giustificati nelle loro azioni, ignorando del tutto la sofferenza delle ragazze coinvolte. La questione del revenge porn è stata enfatizzata: “Questo è un revenge porn legalizzato, dove il contenuto, anche se registrato, non appartiene più a chi lo ha creato e può continuare a circolare senza il consenso dell’interessata.”
La senatrice ha infine criticato la maggioranza per l’ipocrisia evidenziata nella difesa della dignità delle donne e dei minori. Ha sollecitato misure più severe rispetto ai controlli richiesti per altre forme di consumo online: “Per acquistare liquidi per sigarette elettroniche si richiede il documento d’identità, ma per accedere a contenuti pornografici, no.”
Differenze politiche e posizioni sul tema
Maiorino ha evidenziato le disparità tra le varie posizioni all’interno dei partiti di opposizione riguardo alla prostituzione e al sexwork. La senatrice ha spiegato come le opinioni siano alquanto frastagliate, con il Partito Democratico spaccato in diverse correnti di pensiero. A suo parere, il femminismo stesso presenta divisioni significative: una corrente difende il sexwork come una forma di liberazione, mentre l’altra considera la prostituzione una manifestazione di violenza patriarchale.
In questo contesto, Maiorino si identifica fermamente con la seconda posizione, convinta che la prostituzione rappresenti una delle forme più subdole di sfruttamento, sottolineando la necessità di un’azione politica correttiva. Sono argomenti cruciali che meritano un dibattito ampio e approfondito per dare dignità e protezione a tutte le giovani donne coinvolte nel sistema.