Al Festival di Sanremo 2025 il pubblico è rimasto affascinato da un nuovo tormentone dalla carica irresistibile: «Tutta l’Italia» di Gabry Ponte. Il brano, caratterizzato da ritmi che ricordano una vivace tarantella e una pizzica salentina, ha saputo catalizzare l’attenzione degli spettatori grazie alla sua energia contagiosa e al ritornello inconfondibile. In un clima di grande attesa e passione per la musica italiana, il deejay ha rivelato di aver proposto il pezzo a Carlo Conti come sigla per l’evento, trovando in lui un grande sostenitore e ammiratore della composizione. La scelta di fondere tradizione e modernità ha dato vita a un inno che ha saputo restare impresso nella memoria collettiva. Dietro questo successo, la figura di Gabry Ponte si affianca a quella di una voce mascherata, la cui identità è stata svelata essere quella di Andrea Bonomo, autore e cantautore con una lunga esperienza nel panorama musicale italiano. La collaborazione tra i due artisti e l’evidente cura per la composizione hanno trasformato «Tutta l’Italia» in una canzone capace di accompagnare e scandire l’emozione di una serata storica come quella di Sanremo 2025.
La creazione de tutta l’Italia per Sanremo
Il brano «Tutta l’Italia» nasce dall’idea innovativa di unendo il sound moderno alla tradizione musicale italiana, con lo scopo di creare un inno capace di trascinare il pubblico. Gabry Ponte, noto per la sua capacità di interpretare le tendenze del momento, ha messo in campo la sua esperienza musicale con l’intento di proporre un pezzo adatto alla grande vetrina offerta dal Festival di Sanremo. Il deejay ha infatti raccontato come, durante le fasi creative, abbia pensato che la proposta potesse diventare la sigla ufficiale dell’evento, un’idea apprezzata e condivisa da Carlo Conti, grande nome nel mondo dello spettacolo. Tale proposta è stata accolta con entusiasmo, tanto da consigliare la presenza in prima linea dell’artista sul palco dell’Ariston nella serata finale. Sin da subito, il ritornello, accompagnato da un’esecuzione ritmica in stile tarantella, è stato definito come un “popopo” che conquista per la sua spontaneità e vivacità. La scelta stilistica ha posto le basi per una canzone che oltre a intrattenere, ha stimolato il senso di appartenenza degli ascoltatori, facendoli cantare all’unisono. L’abilità di coniugare elementi tradizionali con sonorità elettroniche ha evidenziato la volontà di contaminare generi diversi, creando un prodotto musicale capace di parlare a diverse generazioni e di ritagliarsi un posto speciale nell’immaginario collettivo durante una serata di grande intensità e pathos.
Il percorso di Andrea Bonomo nella musica italiana
Nel contesto della creazione di «Tutta l’Italia», emerge con particolare rilievo la figura di Andrea Bonomo, artista la cui carriera rappresenta un percorso significativo nel panorama musicale nazionale. Originario di Gallarate, Andrea Bonomo ha saputo trasformare la sua prima passione per il canto in un talento riconosciuto come autore di canzoni. Già durante la sua partecipazione alla sezione Nuove Proposte del Festival di Sanremo del 2008, in cui si esibì interpretando «Anna» sotto la conduzione di Pippo Baudo, ha lasciato intuire il futuro percorso nel mondo della musica. Negli anni successivi, Bonomo ha consolidato la sua reputazione collaborando con nomi di spicco come Eros Ramazzotti, Paola Turci, Annalisa, Levante, Malika Ayane, Margherita Vicario ed Emma, contribuendo alla stesura di brani che hanno segnato importanti tappe del panorama pop italiano. La sua penna si è dimostrata capace di raccontare storie e emozioni in modo autentico e diretto, lavorando anche su pezzi che hanno arricchito ed emozionato più volte il Festival di Sanremo. Tra i titoli che portano la firma del cantautore si annoverano «Fatti avanti amore» di Nek, «Così sbagliato» delle Vibrazioni e il successo di «Dove si balla» eseguito da Dargen D’Amico, senza tralasciare iniziative che in passato hanno scatenato dibattiti e discussioni, come nel caso della canzone «Sincero». L’esperienza e la versatilità di Andrea Bonomo si manifestano appieno nella capacità di saper spaziare tra diversi stili musicali, contribuendo con la sua arte a definire e talvolta reinventare i canoni della musica italiana, rendendo ogni collaborazione un momento di autentica innovazione e rinnovamento.