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Hunter Schafer contro la burocrazia USA: “Passaporto errato, colpa delle politiche di Trump”

Hunter Schafer, nota per la sua interpretazione nella serie Euphoria, ha recentemente affrontato una questione documentale e politica che ha richiamato l’attenzione sul trattamento delle identità trans negli Stati Uniti. La protagonista, durante una diretta su TikTok, ha raccontato come, nonostante la sua storia di documenti allineati al genere femminile sin dai primi atti burocratici, il suo passaporto ufficiale indichi ora un genere diverso. L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di decisioni amministrative prese dal presidente Trump, il quale, a seguito dell’adozione di un ordine esecutivo, aveva definito il riconoscimento legale esclusivamente in base a due categorie, maschile e femminile. Questo episodio ha sollevato non poche controversie e dubbi per chi, come Hunter, si confronta quotidianamente con le difficoltà che tali scelte impongono a chi vive una realtà trans. Il caso di Hunter Schafer diventa così emblema delle complicazioni burocratiche e sociali che si intrecciano con le identità di genere in un ambiente politico e normativo estremamente rigido.

Hunter Schafer contro la burocrazia USA: "Passaporto errato, colpa delle politiche di Trump"

L’esperienza documentale di Hunter Schafer

Nel corso del video, Hunter Schafer ha fornito dettagli approfonditi sulla sua travagliata esperienza con i documenti ufficiali. A seguito dell’entrata in carica di Donald Trump, un ordine esecutivo aveva spianato la strada al riconoscimento esclusivo di due generi, causando notevoli disagi a molte persone che si identificano in maniera diversa dalla dicotomia tradizionale. Hunter ha raccontato di come, sin dall’ottenimento della patente, tutti i suoi documenti fossero conformi all’identità femminile. Tuttavia, durante alcune riprese a Barcellona, si è verificato un imprevisto che ha portato allo smarrimento del passaporto: il documento era stato lasciato incustodito all’interno di una borsa all’interno della sua automobile, costringendola a richiedere una copia temporanea di emergenza. La procedura, seppur rapida, non ha potuto risolvere il problema dell’identità documentale, poiché una volta completate le pratiche ufficiali con l’indicazione del genere femminile, il nuovo passaporto è arrivato con un dato errato. Hunter ha dichiarato: “Oggi ho dovuto fare i conti con una dura realtà e ho pensato che fosse importante condividere con chiunque stia ascoltando. Sono sicura che la maggior parte di noi si ricordi che, credo il primo giorno della presidenza di Trump, il presidente ha firmato un ordine esecutivo per dichiarare che sono riconosciuti dallo stato solo due generi, maschio e femmina assegnati alla nascita”. La discrepanza, oltre a generare un senso di smarrimento personale, si pone come un ulteriore ostacolo per chi, come Hunter, ha dovuto affrontare il trauma del furto del documento e la complessità di ripristinarne la validità. Il documento temporaneo, descritto dalla stessa star come “una copia del mio vecchio passaporto, ma temporaneo e che posso usare solo entro l’anno”, si è trasformato in un pretesto per sottolineare l’inerzia burocratica rispetto alla corretta rappresentazione dell’identità di genere. Tale episodio evidenzia non solo lacune operative ma anche le conseguenze pratiche che le politiche amministrative hanno nella vita quotidiana delle persone trans.

Dichiarazioni forti di Hunter Schafer su Trump

La reazione di Hunter Schafer non si è limitata al racconto puramente documentale, ma si è estesa a un vero e proprio attacco verbale nei confronti della gestione amministrativa dell’ordine esecutivo emanato da Trump. Durante la sua comunicazione video, ha espresso con tono deciso le proprie emozioni, sottolineando come il privilegio derivante dalla propria notorietà e dal conformarsi a determinati standard sociali non abbia evitato la frustrazione nell’essere contraddetta dai documenti ufficiali. In particolare, la star ha dichiarato: “La mia prima reazione è stata, perché il nostro presidente parla molto, che ci avrei creduto quando lo avrei visto. E oggi l’ho visto sul mio nuovo passaporto che riporta ‘maschio'”. Le parole scelte hanno tracciato un quadro di una realtà che spesso si traduce in un’ingiustizia tangibile, messa in evidenza dalle misure amministrative che non tengono conto della complessità delle identità. Hunter ha proseguito evidenziando la sua preoccupazione per il futuro, soprattutto in occasione di un imminente viaggio all’estero, dove prevede ulteriori controlli a causa della discrepanza nei suoi documenti. Con tono diretto, ha ammesso: “Ero sconvolta perché non lo so, non pensavo sarebbe accaduto sul serio. E voglio sottolineare il mio privilegio legato al fatto che sono famosa, una donna trans celebre che è bianca, magra e possa ritrovarsi a rispettare gli standard di bellezza contemporanei e posso partecipare in tutto quello, e non vengo segnalata, ma è accaduto anche a me”. Le sue parole hanno suscitato ricatti emotivi e riflessioni sul trattamento riservato alle persone trans nell’ambito normativo. Inoltre, ha aggiunto: “Voglio inoltre dire che non me ne frega un cazzo che abbiano messo una M sul mio passaporto. Non cambia realmente nulla di me o del fatto che sia trans, tuttavia mi rende la vita un po’ più complicata”. Mediante queste affermazioni, la star ha voluto non solo denunciare l’errore burocratico ma anche l’incapacità di un sistema che sembra ignorare le sfumature della realtà umana. La sua determinazione nel sostenere con fermezza l’identità personale e nel criticare aperture che escludono la complessità del vivere trans rappresenta un forte appello per un cambiamento in ambito legislativo e amministrativo, lasciando intravedere un futuro in cui il riconoscimento delle diversità non possa essere messo in discussione da semplici errori documentali.

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Lori Menea

Lori Menea

Sono Lori Menea, attrice amatoriale e laureata presso l'Accademia di Belle Arti. Amo la musica classica e il mondo dello spettacolo, esplorando gossip, serie TV, film e programmi televisivi con passione e creatività.

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