Deva Cassel, attrice emergente e volto sempre più richiesto nel mondo della moda e del cinema, viene ripresa in un’intervista esclusiva per Vanity Fair, numero 10, in edicola fino al 4 marzo 2025. Durante la chiacchierata, la giovane protagonista racconta del fidanzamento con Saul Nanni, nato proprio sul set del Gattopardo, dove interpreta Angelica e il collega assume il ruolo di Tancredi. Tra aneddoti sul set, momenti intimi e riflessioni sulla propria crescita personale e professionale, Deva svela dettagli sulla sua carriera, sulla passione per la recitazione e sui contrasti nel confrontarsi con grandi capolavori del cinema. Questi elementi, uniti alle sue esperienze quotidiane e al suo stile sincero, rendono l’intervista un racconto avvincente, ricco di spunti per chi segue da vicino il mondo dello spettacolo.
Dialoghi sul set e retroscena dell’intervista
Durante la sessione di videochat, un dettaglio curioso ha segnato l’inizio dell’incontro: Deva Cassel, seduta davanti allo schermo, ha dichiarato apertamente di utilizzare l’iPad di Saul Nanni mentre parlava, mettendo in luce la naturalezza con cui si intrecciano vita privata e lavoro sul set. La giovane attrice ha rivelato come, nel preparare l’intervista, si sia chiesta se avrebbe condiviso anche aspetti della sua relazione con l’attore, nato proprio durante le riprese del Gattopardo. Con toni rilassati e genuini, Deva ha raccontato di cercare le parole giuste, osservando il soffice movimento dei suoi sguardi mentre fissava un punto distante in un movimento diagonale, e poi, quando il discorso sembrava esaurirsi, un semplice sorriso era sufficiente a chiudere l’argomento. Le sue risposte trasmettono spontaneità e sincerità, elementi che rendono l’intervista un ritratto autentico del connubio tra impegno artistico e momenti di intimità quotidiana.
Il suo approccio rilassato e quasi confidenziale durante l’incontro sottolinea come il dialogo non sia soltanto sulla recitazione, ma anche su come la vita personale e gli ambienti di lavoro si fondono in un’unica esperienza. La capacità di Deva di alternare toni leggeri e riflessivi ha permesso agli intervistatori di cogliere molti dettagli della sua quotidianità, offrendo uno sguardo privilegiato su come la giovane attiva si rapporta al grande mondo del cinema. Attraverso aneddoti e racconti, emerge un’immagine di chi, nonostante la pressione del mestiere, sa mantenere una naturale autenticità, trasformando ogni istante in un pezzo di vita da condividere con il pubblico.
Interpretazione del personaggio e l’evoluzione artistica
Nell’approfondimento del ruolo di Angelica, Deva Cassel si mostra entusiasta di raccontare il personaggio, definendolo come una donna presente, curiosa e dotata di una mente vivace, ma al contempo fragile. “Mi piace descriverla come presente, curiosa, paziente. Ma anche molto furba. È una bellissima figura di donna potente, però dietro di lei si nasconde anche una ragazzina fragile, fatta crescere con l’obiettivo di realizzare i sogni del padre. È un personaggio tridimensionale”, ha affermato. Le sue parole mettono in risalto non solo la complessità del personaggio, ma anche la volontà personale di affrontare nuove sfide e di mettersi alla prova dopo aver interpretato ruoli più sicuri in passato. Pur riconoscendo l’imponenza del capolavoro di Luchino Visconti e il confronto inevitabile con il film originale, la giovane attrice ha espresso la propria determinazione nel cercare di fare un passo avanti, utilizzando l’esperienza sul set come opportunità per evolversi professionalmente.
Deva racconta come i primi contatti con il mondo del cinema – compresa la visione del film all’età di 12 anni – abbiano alimentato la sua passione per questo mestiere, nonostante il lungo percorso di preparazione dietro ogni interpretazione. Questa consapevolezza le ha permesso di trasformare eventuali timori in stimolo per dare il massimo in ogni nuova prova, rendendo ogni ruolo un’occasione per esplorare nuove dimensioni emotive e artistiche. L’intervista svela il percorso di una giovane professionista che, pur mantenendo le sue radici e il legame con la tradizione cinematografica, si proietta verso un futuro ricco di ambizioni e sfide, dove l’arte e la vita personale si incontrano in una narrativa coinvolgente.
Tra esperienze personali, carriera e futuri progetti
Oltre alle tematiche legate al suo lavoro, Deva Cassel ha espresso riflessioni profonde su aspetti personali e sul rapporto con la propria immagine pubblica. In modo disinvolto ha raccontato di essere stata la prima a fare il primo passo nella relazione con Saul Nanni, evidenziando come il loro legame sia nato in modo naturale, tra inviti a cenare e momenti passati insieme a scoprire nuovi ristoranti e culture. “Sono stata io la prima a mandare un messaggio, per dire: ‘Dai, andiamo a bere una cosa, facciamoci una cena, dobbiamo imparare a conoscerci…'” ha confidato. Queste parole mostrano la sua capacità di abbracciare ogni esperienza con sincerità e passione, anche quando si tratta di bilanciare la vita personale con quella professionale.
La giovane attrice ha inoltre fatto cenno al fatto che, sebbene i media interrogino spesso sullo status di “figlia d’arte”, lei ha imparato a non dare troppo peso alle domande stereotipate e a concentrarsi sul proprio percorso, evidenziando come la vita familiare e le esperienze vissute abbiano lasciato un segno indelebile nella sua formazione. Parlando dei momenti difficili, come la separazione dei genitori, ha sottolineato l’importanza di mantenere saldi i legami affettivi e la capacità di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita personale ed artistica. Con uno sguardo rivolto al futuro, Deva ha anche accennato a nuovi progetti, tra cui un testo ispirato a un’esperienza vissuta in Marocco, che ha segnato un punto di svolta nel suo percorso di vita.
