La terza stagione di Yellowjackets continua a esplorare i temi della sopravvivenza, della psiche e della moralità, mantenendo alta la tensione tra i fan. Con un inizio lento, la narrazione ha saputo costruire colpi di scena inaspettati e scelte morali difficili, culminando in un episodio 9 che ha lasciato il pubblico senza parole. L’episodio, intitolato “How the Story Ends”, presenta uno dei momenti più scioccanti dell’intera serie, con un focus particolare su Hannah, un personaggio che si rivela molto più complesso di quanto inizialmente apparisse.
La scoperta del misterioso rumore
Durante la stagione, un suono stridulo ha catturato l’attenzione delle protagoniste, le Yellowjackets. Nell’episodio 7, si scopre che il rumore, inizialmente attribuito a spiriti della foresta, proviene in realtà da una rara specie di rana. Gli scienziati Edwin, interpretato da Nelson Franklin, e Hannah, interpretata da Ashley Sutton, stanno indagando su questo fenomeno, accompagnati dalla loro guida Kodiak, interpretato da Joel McHale. La loro missione li porta a contatto con l’accampamento delle ragazze sopravvissute, ma l’incontro si trasforma rapidamente in una tragedia. Lottie, interpretata da Courtney Eaton, sempre più convinta che la natura abbia una volontà propria, decide di uccidere Edwin per proteggere l’equilibrio naturale.
La morte di Edwin segna un punto di non ritorno. Hannah e Kodiak diventano prigionieri delle ragazze, e la situazione si complica ulteriormente. Mentre alcune delle protagoniste, come Natalie, vedono nell’incontro con gli scienziati un’opportunità per tornare alla civiltà, altre, tra cui Shauna, Taissa e Lottie, temono che i nuovi arrivati possano rivelare i crimini commessi durante il loro anno di sopravvivenza. Questo conflitto interno genera tensione e divisioni nel gruppo, creando un ambiente carico di suspense.
La fuga e il colpo di scena
Natalie e i suoi alleati decidono di aiutare Kodiak e Hannah a fuggire, fornendo loro un coltello e pianificando la loro evasione nella notte. Tuttavia, Shauna intercetta i due prima che possano scappare, costringendoli a rivelare chi ha orchestrato il piano di fuga. A questo punto, la situazione prende una piega inaspettata. Per salvarsi, Hannah accusa Kodiak di essere il vero artefice del piano, scatenando la sua incredulità e la sua rabbia.
In un momento di tensione palpabile, Hannah compie un gesto brutale: si volta e pugnala Kodiak all’occhio, uccidendolo all’istante. Questo atto non è solo un gesto di sopravvivenza, ma una mossa strategica che cambia radicalmente le dinamiche di potere all’interno del gruppo. Dopo l’omicidio, Hannah si rivolge a Shauna, chiedendo di unirsi alla loro comunità. Non si tratta di un semplice atto di disperazione, ma di una chiara dichiarazione delle sue intenzioni: per sopravvivere in un mondo spietato, è necessario abbandonare il ruolo di vittima e abbracciare quello di carnefice.
Le conseguenze della scelta di Hannah
La decisione di Hannah di uccidere Kodiak ha un impatto profondo sulle relazioni tra le ragazze. Alcune potrebbero accettarla come parte del gruppo, mentre altre potrebbero vederla come una minaccia. La sua azione sposta ulteriormente l’equilibrio di potere, in un gioco psicologico che ha caratterizzato la serie fin dall’inizio. Con un solo episodio rimasto nella stagione, le domande si moltiplicano: Hannah verrà accettata dalle altre? E quanto è disposta a sacrificare Lottie per mantenere la sua visione del mondo?
Alcune teorie suggeriscono che l’inclusione di Hannah nel gruppo potrebbe essere solo temporanea, prima che diventi un’altra vittima della follia cannibale che ha caratterizzato la vita delle giovani sopravvissute. La tensione è palpabile e l’attesa per il finale di stagione cresce, lasciando i fan con il fiato sospeso. Nel frattempo, per chi ha amato Yellowjackets, ci sono anche suggerimenti su cinque film da non perdere.
CONDIVIDI COI TUOI AMICI!