L’attesa per l’uscita di “I peccatori” si fa sempre più intensa, grazie all’entusiasmo del regista Ryan Coogler. In un video esplicativo, Coogler condivide la sua passione per la pellicola e i diversi formati utilizzati nel suo nuovo film, dimostrando come il cinema possa offrire esperienze uniche e coinvolgenti. Scopriamo insieme i dettagli di questo progetto e le tecniche che lo rendono speciale.
La passione di Ryan Coogler per la pellicola
Ryan Coogler, noto per il suo approccio innovativo al cinema, ha espresso il suo amore per la pellicola in un video realizzato in collaborazione con Kodak. In questo filmato, Coogler illustra vari formati cinematografici, sottolineando l’importanza di vedere “I peccatori” nel modo migliore possibile. La sua passione per il cinema è evidente, e il regista non esita a condividere il suo entusiasmo, paragonandosi a grandi nomi come Quentin Tarantino e Christopher Nolan.
Nel video, Coogler inizia con una breve introduzione sui formati, spiegando che “I peccatori” è stato girato su pellicola, un aspetto che lo distingue da molti film contemporanei. La scelta di utilizzare la pellicola, secondo Coogler, non è solo una questione di estetica, ma anche di emozione. La capacità di catturare dettagli e sfumature attraverso diversi formati è ciò che rende il cinema un’esperienza unica.
I formati cinematografici spiegati da Coogler
Coogler analizza quattro formati principali utilizzati nel suo film, partendo dal Super 8, un formato storico spesso associato a film amatoriali. Questo formato, sebbene datato, ha il suo fascino e viene utilizzato per creare un’atmosfera nostalgica. Proseguendo, il regista introduce il 16mm, un altro formato classico che ha impiegato nel suo film di debutto, “Prossima fermata Fruitvale Station“. Coogler spiega come l’uso di questi formati influisca sulla qualità dell’immagine, evidenziando che, sebbene il digitale possa offrire una risoluzione superiore, la pellicola regala una profondità di campo che il digitale non riesce a replicare.
Un altro formato di cui parla con orgoglio è il 35mm, utilizzato per molti capolavori del cinema. Coogler sottolinea l’importanza di questo formato nella storia del cinema, evidenziando come abbia contribuito a creare opere memorabili. Inoltre, menziona il 65mm, noto come “formato ragazzone”, utilizzato per film iconici come “Ben Hur” e “The Hateful Eight“. “I peccatori” si distingue per essere il primo film girato sia in Ultra Panavision 2.76:1 che in IMAX 1:43:1, un traguardo significativo per il regista.
L’esperienza visiva e sonora di “I peccatori”
Oltre ai formati visivi, Coogler discute anche delle tecnologie audio che accompagnano “I peccatori“. Parla di Immersive Cinema, ScreenX e IMAX Digital 12.0, evidenziando come queste tecnologie possano arricchire l’esperienza cinematografica. L’entusiasmo di Coogler è contagioso, e il suo desiderio di far vivere al pubblico un’esperienza immersiva è palpabile. Consiglia vivamente di vedere il film in una sala IMAX, in particolare quella di Oakland, la sua città natale, dove ha trascorso la sua giovinezza.
Coogler invita gli spettatori a godere del film su uno schermo grande, con un impianto sonoro di alta qualità, per apprezzare appieno il lavoro svolto sulla musica e sull’immagine. La performance di Michael B. Jordan, che interpreta un doppio ruolo nel film, è un altro elemento che Coogler sottolinea, suggerendo che vedere il film con i sottotitoli possa arricchire ulteriormente l’esperienza, permettendo di cogliere la musicalità del delta del Mississippi.
“I peccatori” promette di essere un’esperienza cinematografica straordinaria, grazie alla visione di Ryan Coogler e alla sua dedizione nel creare un’opera che celebra la bellezza del cinema.
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