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Nuove creature nel mondo di The Last of Us: scopriamo gli Stalker e la loro evoluzione

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Il mondo di The Last of Us continua a sorprendere i fan con l’introduzione di nuove creature, come gli Stalker, che si presentano nel primo episodio della seconda stagione. Questi infetti rappresentano uno stadio intermedio nel ciclo di vita del virus Cordyceps, e la loro natura inquietante e strategica li rende tra i più temibili avversari dell’intera saga. Analizziamo in dettaglio la loro struttura e comportamento, nonché le differenze rispetto al videogioco.

La classificazione degli infetti: gli Stalker tra Runner e Clicker

Nel contesto di The Last of Us, gli Stalker occupano una posizione unica nella gerarchia degli infetti. Si tratta di una forma evolutiva che si colloca tra i Runner, i primi stadi di infezione, e i Clicker, che rappresentano una fase più avanzata e pericolosa. Gli Stalker mantengono alcuni tratti umani, come un volto ancora vagamente riconoscibile, ma iniziano a mostrare segni evidenti della trasformazione indotta dal Cordyceps. I filamenti fungini iniziano a spuntare dal cranio, conferendo loro un aspetto inquietante e quasi demoniaco.

Questa metamorfosi non è solo estetica; gli Stalker sviluppano anche abilità comportamentali che li rendono particolarmente pericolosi. A differenza dei Runner, che attaccano in modo impulsivo, e dei Clicker, che si muovono in modo più aggressivo, gli Stalker sono caratterizzati da un comportamento più calcolato e furtivo. La loro capacità di mimetizzarsi nell’ambiente circostante e di attendere il momento giusto per attaccare li rende avversari temibili.

Comportamento predatorio e strategie di attacco

Uno degli aspetti più inquietanti degli Stalker è la loro intelligenza predatoria. Questi infetti non si limitano a lanciarsi all’attacco; al contrario, sono in grado di elaborare strategie di caccia. Si muovono silenziosamente, sfruttando le ombre e il terreno circostante per avvicinarsi alle loro vittime senza farsi notare. Questo approccio li rende molto più pericolosi rispetto ad altre forme di infetti, poiché possono sorprendere i loro avversari in modo inaspettato.

Nella serie HBO, le abilità furtive degli Stalker vengono messe in risalto, mostrando come possano persino creare trappole per aumentare le loro possibilità di successo durante un attacco. Questo elemento aggiunge una dimensione di tensione e paura, poiché i personaggi devono rimanere costantemente vigili e attenti ai segnali di pericolo. Nel videogioco, sebbene gli Stalker siano altrettanto insidiosi, il loro comportamento sembra più reattivo, come se agissero per difesa piuttosto che per un istinto predatorio.

L’impatto degli Stalker sulla trama e sui personaggi

L’introduzione degli Stalker ha un impatto significativo sulla narrazione di The Last of Us, in particolare per i personaggi principali come Ellie. Nella serie, Ellie si trova a fronteggiare uno Stalker che dimostra di avere capacità intellettive superiori, sorprendendola e mordendola. Questo incontro mette in evidenza non solo il pericolo rappresentato da queste creature, ma anche la vulnerabilità dei personaggi, anche quelli che sembrano più forti e preparati.

Se Ellie non fosse immune al virus, questo incontro avrebbe potuto costarle la vita. La serie HBO riesce a catturare l’essenza di questo momento, sottolineando l’elemento di suspense e il rischio costante che i personaggi devono affrontare nel loro viaggio. La rappresentazione degli Stalker nella serie offre una nuova prospettiva sulla minaccia degli infetti, rendendo la storia ancora più avvincente e coinvolgente per il pubblico.

Differenze tra il videogioco e la serie HBO

Craig Mazin e Neil Druckmann, i creatori della serie, hanno apportato diverse modifiche rispetto al videogioco originale. Queste variazioni non riguardano solo il comportamento degli Stalker, ma anche la loro rappresentazione visiva e il modo in cui interagiscono con i personaggi. La serie si concentra maggiormente sulle capacità furtive e strategiche degli Stalker, rendendoli una minaccia più palpabile e temibile.

Queste differenze contribuiscono a creare un’atmosfera di tensione e suspense che arricchisce l’esperienza narrativa. La capacità di adattare e reinterpretare gli elementi del videogioco per il piccolo schermo dimostra l’impegno dei creatori nel mantenere viva l’attenzione del pubblico, offrendo al contempo nuove sfide e sorprese.

La saga di The Last of Us continua a evolversi, e con l’introduzione di creature come gli Stalker, il mondo post-apocalittico diventa sempre più complesso e affascinante.

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Luigi Gigli

Luigi Gigli

Sono Luigi Gigli, critico d'arte, scenografo e amante del mondo dello spettacolo. Mi appassiona tutto ciò che ruota intorno a gossip, serie TV, film e programmi televisivi. Con il mio background in video editing e scenografia, analizzo e racconto con uno sguardo unico le tendenze e i dietro le quinte di questo affascinante universo.

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