Nella puntata di domani, sabato 19 aprile, in seconda serata su Rai 1, l’attore napoletano Patrizio Rispo si confida con Nunzia De Girolamo nel programma “Ciao Maschio“. Rispo, noto per il suo ruolo di Raffaele Giordano nella soap opera “Un Posto al Sole“, condivide un episodio drammatico della sua vita legato alla salute. L’attore rivela di aver affrontato una grave malattia e di come un evento inaspettato abbia cambiato il corso delle sue cure.
La scoperta della malattia
Patrizio Rispo inizia il suo racconto parlando di una campagna di prevenzione che ha deciso di seguire. Durante questo controllo, i medici hanno scoperto la presenza di due tumori. L’attore descrive il momento in cui ha ricevuto la notizia come uno dei più difficili della sua vita. “Io ho avuto una malattia serissima“, afferma, sottolineando la gravità della situazione. La diagnosi ha portato a una discussione immediata sulla necessità di un intervento chirurgico, che sembrava l’unica soluzione possibile per affrontare la malattia.
L’imprevisto in sala operatoria
Rispo racconta un episodio incredibile che ha segnato il suo percorso verso l’operazione. Si reca in ospedale per sottoporsi all’intervento, ma un imprevisto lo costringe a rimandare. “Andai in un ospedale dove mancò la corrente elettrica. Caso rarissimo”, spiega l’attore. Si trovava già disteso su un lettino in sala operatoria, quando il freddo intenso e l’assenza di energia elettrica hanno costretto il personale medico a fermare tutto. Un infermiere, per cercare di scaldarlo, gli porta un phon, ma la situazione rimane critica. Il medico, dopo aver valutato la situazione, comunica a Rispo che non era possibile procedere con l’operazione in quelle condizioni e lo invita a tornare più tardi.
Un segno del destino
Dopo il primo rinvio, Rispo torna in ospedale la sera successiva, ma la corrente elettrica è ancora assente. A questo punto, l’attore inizia a riflettere su quanto stava accadendo. “Questo è un segno del destino e non mi dovevo operare”, afferma, evidenziando come quell’imprevisto lo abbia portato a riconsiderare la sua situazione. Inizia così a informarsi meglio riguardo all’intervento e scopre che i rischi associati erano significativi, specialmente considerando la sua età.
La scelta di una sorveglianza attiva
Rispo condivide anche il consiglio ricevuto da un amico oncologo, il quale gli ha suggerito di non sottoporsi all’operazione. “Ho visto la tua cartella, devi fare la sorveglianza attiva“, gli ha detto, sottolineando l’importanza di monitorare la situazione piuttosto che affrontare un intervento chirurgico rischioso. Da quel momento, l’attore ha intrapreso un percorso di sorveglianza attiva, che dura ormai da due anni. “Sono qui vivo e vegeto”, conclude Rispo, esprimendo gratitudine per la sua attuale condizione di salute e per il supporto ricevuto.
L’intervista offre uno sguardo profondo e personale sulla vita di un attore noto, rivelando le sfide e le decisioni difficili che ha dovuto affrontare nel suo percorso verso la guarigione.
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