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Disney e la svolta dei sequel: come l’acquisizione di Pixar ha cambiato il destino dei film

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Negli anni 2000, la Disney si trovò ad affrontare una fase di incertezze e sfide, nonostante avesse in cantiere progetti di grande interesse. Tra questi, spiccava “I Robinson: Una Famiglia Spaziale“, un film del 2007 che, pur non avendo ottenuto il successo sperato al botteghino, non ricevette una stroncatura totale dalla critica. Questo contesto portò l’azienda a considerare la realizzazione di un sequel, una pratica comune per Disney in quel periodo, con l’intento di produrre un film destinato direttamente al mercato home video, a costi contenuti.

Il flop di “I Robinson: Una Famiglia Spaziale”

“I Robinson: Una Famiglia Spaziale” si rivelò un flop commerciale, non riuscendo a catturare l’attenzione del pubblico come sperato. Nonostante ciò, la critica si mostrò più benevola, riconoscendo alcuni aspetti positivi del film. Questo mix di reazioni contrastanti portò Disney a riflettere sull’opportunità di un sequel, una strategia che l’azienda aveva già adottato in passato per capitalizzare su franchise esistenti. Tuttavia, la decisione di procedere con un sequel per il mercato domestico avrebbe comportato un budget notevolmente inferiore rispetto ai film destinati al grande schermo.

L’acquisizione di Pixar e la nuova direzione di Disney

Un cambiamento significativo si verificò con l’acquisizione di Pixar nel 2006, un’operazione che costò a Disney circa 7,6 miliardi di dollari. Questo evento segnò una vera e propria rivoluzione all’interno dell’azienda. John Lasseter, figura di spicco di Pixar, venne promosso a direttore creativo sia di Pixar che di Walt Disney Animation Studios. Con il suo arrivo, Lasseter apportò una nuova visione, decidendo di cancellare tutti i sequel previsti per il mercato home video. Questa scelta rappresentò un cambio di rotta radicale, con l’obiettivo di concentrare le risorse e l’attenzione su sequel di alta qualità destinati esclusivamente al cinema.

La nuova strategia di produzione di sequel

La strategia di Lasseter si basava su un principio fondamentale: i sequel dovevano essere realizzati con budget adeguati, pari o superiori a quelli dei film originali. Questo approccio mirava a garantire che i sequel non fossero percepiti come prodotti di serie B, ma piuttosto come opere degne di essere presentate sul grande schermo. Di conseguenza, molti progetti in fase di sviluppo vennero cancellati, lasciando spazio a produzioni che avrebbero potuto mantenere gli standard qualitativi che il pubblico si aspettava da Disney.

In questo contesto, “I Robinson: Una Famiglia Spaziale” e altri film simili si trovarono a dover affrontare un destino incerto, mentre Disney si preparava a intraprendere una nuova era di successi al botteghino, grazie a una gestione più oculata e mirata delle sue proprietà intellettuali.

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Lori Menea

Lori Menea

Sono Lori Menea, attrice amatoriale e laureata presso l'Accademia di Belle Arti. Amo la musica classica e il mondo dello spettacolo, esplorando gossip, serie TV, film e programmi televisivi con passione e creatività.

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