Il sequel di “The Accountant”, diretto da Gavin O’Connor e scritto da Bill Dubuque, si propone di evolvere il tono del film originale, cercando di incorporare elementi tipici dei buddy movie. Questo approccio, sebbene riesca a dare una nuova dimensione alla storia, mantiene comunque una certa serietà di fondo, riflettendo il complesso mondo del protagonista, Christian Wolff.
Un’evoluzione del personaggio di Christian Wolff
Nel primo capitolo, Christian Wolff, interpretato da Ben Affleck, è un contabile con un disturbo dello spettro autistico, che utilizza le sue abilità straordinarie per risolvere crimini. La sua vita è caratterizzata da un isolamento che lo porta a operare principalmente da solo, facendo emergere le sue capacità uniche nell’analisi numerica e nel combattimento. La narrazione del primo film si concentrava su un’atmosfera seria e tesa, con un’ironia sottile che emergeva attraverso il personaggio di Anna Kendrick. Con il sequel, il team creativo ha deciso di mantenere i tratti distintivi del personaggio, ma ha anche cercato di alleggerire il tono, introducendo dinamiche più vivaci e momenti comici.
Il nuovo film, pur mantenendo l’essenza del personaggio, si sforza di esplorare le relazioni tra i protagonisti, in particolare quella tra Christian e suo fratello Brax, interpretato da Jon Bernthal. Quest’ultimo porta un’energia diversa e una comicità che contrastano con la serietà di Christian, creando un equilibrio interessante tra i due. La scelta di approfondire il personaggio di Brax e il suo rapporto con Christian è stata fondamentale per dare al film una nuova direzione, permettendo di esplorare temi di famiglia e connessione in un contesto di azione e suspense.
La nuova direzione del film e le dinamiche comiche
Il sequel di “The Accountant” si distingue per un approccio più leggero, cercando di combinare azione e umorismo. La decisione di dare maggiore spazio a Brax e alle sue interazioni con Christian ha portato a momenti esilaranti, sia in scene di dialogo che in sequenze d’azione. La chimica tra Affleck e Bernthal risulta convincente, con i due attori che riescono a creare una dinamica credibile e coinvolgente. Le scene ambientate in pub e quelle di combattimento si intrecciano, offrendo un mix di tensione e leggerezza che rende il film più accessibile a un pubblico ampio.
Tuttavia, nonostante i tentativi di alleggerire il tono, la trama principale presenta alcune debolezze. La narrazione ruota attorno a una missione per salvare dei bambini da una situazione di pericolo, ma il percorso narrativo è afflitto da una certa confusione. La presenza di personaggi secondari, come quelli interpretati da J.K. Simmons e Cynthia Addai-Robinson, sembra a volte forzata, contribuendo a un’eccessiva complessità della trama. Le sottotrame, in particolare quella legata al personaggio di Daniella Pineda, appaiono accessorie e non sempre si integrano bene con la storia principale, rischiando di compromettere il ritmo del film.
Critiche alla struttura narrativa e al cattivo assente
Un aspetto che suscita perplessità è la costruzione generale della trama, che risulta sbilanciata e affollata di elementi. In molti sequel, gli autori tendono a sovraccaricare la narrazione con troppe idee, e questo è evidente anche in “The Accountant 2”. La mancanza di un cattivo ben definito e memorabile è un punto debole, poiché una figura antagonista forte avrebbe potuto arricchire la storia e dare maggiore intensità alle dinamiche tra i personaggi.
La sequenza iniziale, pensata per introdurre nuovi elementi e personaggi, non riesce a catturare completamente l’attenzione, risultando più funzionale che coinvolgente. La mancanza di un antagonista carismatico e di una tensione narrativa ben definita limita l’impatto emotivo del film. In questo contesto, il tentativo di alleggerire il tono e di introdurre momenti comici non basta a compensare le lacune nella struttura narrativa.
In sintesi, “The Accountant 2” si presenta come un film che cerca di innovare rispetto al suo predecessore, ma che deve affrontare sfide significative nella sua realizzazione. La combinazione di azione e commedia offre spunti interessanti, ma la trama complessiva risulta a tratti confusa e poco incisiva.
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