Mare Fuori, la serie che ha conquistato il pubblico italiano, ha vissuto un momento cruciale con l’arrivo della quinta stagione. Mentre su RaiPlay ha registrato numeri straordinari, su Rai 2 gli ascolti hanno subito un drastico calo. Questo fenomeno ha suscitato interrogativi sulla strategia di distribuzione e sull’impatto del binge-watching sulla fruizione televisiva.
Il trionfo su RaiPlay
La quinta stagione di Mare Fuori ha debuttato su RaiPlay il 12 marzo 2025, con i primi sei episodi disponibili in anteprima. Questo approccio ha portato a risultati eccezionali: milioni di visualizzazioni e un numero impressionante di ore di visione. La piattaforma ha addirittura subito dei rallentamenti a causa dell’afflusso di utenti desiderosi di seguire le nuove avventure dei protagonisti. Tuttavia, il successo digitale ha avuto un costo significativo per la trasmissione in chiaro.
Il 26 marzo, giorno in cui la serie è andata in onda su Rai 2, i numeri di ascolto hanno mostrato un netto calo rispetto alla quarta stagione. Mentre l’esordio della quarta stagione aveva superato i 1,3 milioni di spettatori, la prima puntata della quinta stagione ha registrato solo 1.012.000 spettatori e uno share del 5,9%. Questo segna un evidente declino, che ha continuato a peggiorare nelle settimane successive, con ascolti che sono scesi a meno di 730.000 spettatori per episodio.
La strategia di distribuzione in discussione
Il punto cruciale della questione non risiede tanto nella qualità della narrazione o nelle performance degli attori, che continuano a essere di alto livello, quanto nella strategia di distribuzione adottata dalla Rai. L’uscita anticipata su RaiPlay ha creato una frattura tra il pubblico. Gli appassionati più ferventi hanno potuto godere della serie in streaming, consumando gli episodi in una sola notte e condividendo spoiler e commenti sui social media. Questo ha ridotto l’effetto di attesa e comunità che caratterizzava le prime stagioni.
D’altro canto, il pubblico tradizionale, abituato a seguire la serie in televisione, si è trovato di fronte a un’esperienza di visione svuotata di significato. La mancanza di un evento collettivo ha diminuito l’urgenza di seguire la messa in onda, portando a una frattura tra i due gruppi di spettatori. La Rai ha tentato di cavalcare l’onda del digitale, trasformando Mare Fuori in un prodotto di punta per RaiPlay, ma ha perso di vista l’importanza della televisione generalista.
La necessità di un cambiamento
La situazione attuale solleva interrogativi sulla direzione futura della serie. Potrebbe essere opportuno ripensare la strategia di distribuzione, riportando la prima visione su Rai 2 prima della disponibilità in streaming. Questo potrebbe contribuire a ricreare l’attesa e l’interesse che hanno caratterizzato le prime stagioni. La Rai ha l’opportunità di rinnovare l’esperienza di visione, puntando su una programmazione che valorizzi il senso di comunità e di condivisione tra gli spettatori.
Mentre i numeri digitali sono senza dubbio allettanti, il valore culturale e sociale di Mare Fuori risiede nella sua capacità di unire il pubblico, stimolare discussioni e creare un evento collettivo. Se la serie non riesce più a mantenere questo status, si rischia di perdere il pubblico sia su RaiPlay, dove la fruizione è rapida e fugace, sia su Rai 2, che fatica a attrarre nuovi spettatori.
In un contesto in cui Mare Fuori continua a brillare per la sua scrittura e i suoi personaggi, è fondamentale che la Rai trovi un equilibrio tra le esigenze del digitale e quelle della televisione tradizionale. Solo così si potrà preservare l’essenza di un prodotto che ha saputo catturare il cuore di milioni di italiani.
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