La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta il giorno di Pasquetta all’età di 88 anni, ha lasciato un segno profondo nel cuore di molti, inclusa la regista e sceneggiatrice Liliana Cavani. In un’intervista rilasciata all’Adnkronos, Cavani riflette sull’eredità del pontefice e sull’importanza della sua figura non solo in ambito religioso, ma anche sociale. La regista, che ha dedicato parte della sua carriera a raccontare la vita di San Francesco d’Assisi, esprime il desiderio che il prossimo Papa possa seguire le orme di Bergoglio.
La figura di Papa Francesco e il suo impatto
Liliana Cavani ricorda il momento in cui Papa Francesco si è presentato al mondo, affacciandosi dal balcone della Basilica di San Pietro e annunciando: “Sono Francesco“. Questo gesto ha rappresentato una novità significativa, non solo per la Chiesa, ma anche per la società. Il pontificato di Francesco ha portato un messaggio di modernità e apertura, affrontando questioni sociali cruciali e cercando di rispondere ai bisogni delle persone. La regista sottolinea come il suo programma fosse in linea con le esigenze contemporanee, rendendolo un leader non solo spirituale, ma anche sociale.
Cavani, che oggi ha 92 anni, non ha mai avuto l’opportunità di incontrare Papa Francesco, ma riconosce l’importanza del suo operato. La regista evidenzia che la figura del Papa si avvicina molto a quella di San Francesco, il santo che ha ispirato il suo lavoro. La connessione tra i due è evidente, e Cavani ha esplorato questa relazione attraverso diverse opere, tra cui la miniserie “Francesco d’Assisi” del 1966 e il film “Francesco” del 1989, con Mickey Rourke nel ruolo del santo.
L’eredità sociale di Papa Francesco
Cavani mette in evidenza come Papa Francesco abbia portato la sua missione al di fuori delle mura ecclesiastiche, abbracciando una visione sociale che rispecchia i valori francescani. La regista afferma che il pontefice ha saputo interpretare un’esigenza collettiva, quella di avere una guida che possa offrire conforto e speranza in un mondo spesso difficile. La sua azione è stata caratterizzata da un forte impegno verso i più vulnerabili, un aspetto che Cavani considera fondamentale nel contesto attuale.
La regista sottolinea l’importanza di un rito che non sia solo formale, ma che risponda alle necessità delle persone. “C’è un presente con tante persone che hanno bisogno di avere qualcuno che gli dice che la vita può essere, non dico bella, ma almeno vivibile”, afferma Cavani, evidenziando la necessità di una Chiesa che si faccia portavoce di un messaggio di speranza e sostegno.
Le aspettative per il prossimo pontefice
Riguardo al futuro della Chiesa, Cavani esprime chiaramente le sue aspettative per il successore di Papa Francesco. La regista afferma che il nuovo pontefice dovrebbe incarnare le stesse qualità del suo predecessore: “Come Papa Francesco, non si può tornare indietro perché corrisponde a quello che avrebbe dovuto essere il Papa: un Papa padre e che aiuta”. Questa visione di un Papa attento e disponibile è ciò che Cavani auspica per il futuro della Chiesa, un’istituzione che deve continuare a evolversi e a rispondere alle sfide del mondo moderno.
In un momento di transizione per la Chiesa cattolica, le parole di Liliana Cavani risuonano come un richiamo a mantenere viva la missione di Papa Francesco, affinché il prossimo pontefice possa continuare a promuovere un messaggio di inclusione e solidarietà.
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