Carly Tommasini, nota modella e attivista per i diritti della comunità LGBT+, potrebbe essere una delle concorrenti della prossima edizione di L’Isola dei Famosi. Gabriele Parpiglia ha rivelato che la sua partecipazione è quasi certa, ma al momento Carly non ha confermato né smentito la notizia. La sua storia personale e professionale è caratterizzata da un percorso di transizione che l’ha portata a diventare la donna che è oggi, affrontando sfide e pregiudizi lungo il cammino.
Il percorso di transizione di Carly Tommasini
Carly ha intrapreso un importante percorso di transizione, che ha descritto come una necessità per poter vivere una vita autentica. In un’intervista, ha spiegato il forte senso di dissociazione che provava rispetto al suo corpo, affermando che l’unico modo per sentirsi a proprio agio era quello di intraprendere un percorso medicalizzato. “Il sentimento di dissociazione che avevo col mio corpo era così forte che l’unica sopravvivenza per me per condurre una vita normale, ordinaria, era quella di iniziare un percorso medicalizzato per vedermi a tutti gli effetti allo specchio come la donna che sentivo di essere”, ha dichiarato. Carly ha anche sottolineato che non ha scelto di essere chi è, ma ha accettato la sua identità, evidenziando le difficoltà che ha dovuto affrontare lungo il cammino.
L’origine del nome Carly
Il nome Carly ha una storia particolare. La madre di Carly desiderava chiamarla Carlito, ma il padre ha optato per Carlo. Carly ha affermato di non avere problemi a parlare dei suoi vecchi nomi, riconoscendo che Carlo fa parte della sua vita. “Certo, se qualcuno mi chiama così non mi piace, però questi sono altri discorsi”, ha aggiunto, dimostrando una certa serenità riguardo al suo passato. La scelta del nome Carly rappresenta un passo importante nella sua affermazione identitaria e nella sua vita quotidiana.
Le sfide affrontate e l’operazione di vaginoplastica
Carly Tommasini ha condiviso le difficoltà che ha affrontato nel corso della sua vita, sia durante l’infanzia che nell’età adulta. “Quando ero un ragazzino gay ero troppo femminile per essere un maschietto e tutti mi dicevano che ero una donna, una femminuccia. Ora che sono donna mi dicono che sono troppo maschile per essere una donna”, ha raccontato, evidenziando come il giudizio altrui possa essere pesante e costante. Riguardo all’operazione di vaginoplastica, Carly ha rivelato di averla effettuata all’estero, poiché in Italia avrebbe dovuto attendere cinque anni per l’intervento. “A settembre dello scorso anno mi sono operata, ho fatto la vaginoplastica, la sex assignment surgery, come si dice in inglese”, ha spiegato. La presenza della madre al suo risveglio in ospedale è stata un momento significativo per Carly, che ha trovato nel supporto familiare una fonte di forza.
Carly Tommasini rappresenta un esempio di resilienza e determinazione, affrontando le sfide della vita con coraggio e autenticità. La sua storia continua a ispirare molte persone, e la sua possibile partecipazione a L’Isola dei Famosi potrebbe offrire un’importante visibilità alla sua causa e alla comunità LGBT+.
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