Il film “April Come She Will“, diretto da Tomokazu Yamada, segna il suo esordio alla regia, portando sul grande schermo una storia d’amore che esplora le sfumature dei sentimenti attraverso un ménage à trois. Tratto dall’omonimo romanzo di Genki Kawamura, il lungometraggio si propone di analizzare le diverse percezioni dell’amore, confrontando l’ideale romantico con la realtà. La pellicola invita a riflettere su come il tempo e i ricordi influenzino le relazioni, rendendo il tutto un’esperienza cinematografica intensa e coinvolgente.
I protagonisti e le loro storie
Al centro della narrazione troviamo Shun Fujishiro, interpretato da Takeru Satō, un giovane psichiatra che lavora in un ospedale universitario di Tokyo. La sua vita sembra perfetta accanto a Yayoi Sakamoto, una veterinaria appassionata e amante degli animali, interpretata da Masami Nagasawa. La coppia è in procinto di compiere un passo importante: il matrimonio. La storia si sviluppa in un contesto di quotidianità, con i preparativi per il compleanno di Yayoi, che coincide con l’inizio di aprile, un mese simbolico per i giapponesi.
Tuttavia, la serenità di Shun viene bruscamente interrotta dalla misteriosa scomparsa di Yayoi. Questo evento inaspettato lo costringe a confrontarsi con il vuoto lasciato dalla sua fidanzata. La reazione di Shun è caratterizzata da una calma apparente, mentre cerca di comprendere le ragioni dietro la scomparsa. La lettera e la fotografia, simboli di un amore passato, diventano elementi chiave nella sua ricerca di risposte. Haru Iyoda, interpretata da Nana Mori, rappresenta un capitolo della vita di Shun, un amore giovanile che ha segnato profondamente la sua esistenza.
La struttura narrativa e i temi dell’amore
“April Come She Will” si distingue per la sua struttura narrativa, che si articola su due piani di racconto. Da un lato, la trama segue le vicende di Shun, Yayoi e Haru, mentre dall’altro esplora le diverse interpretazioni dell’amore. Questo dualismo permette al regista di approfondire il significato del sentimento che unisce i protagonisti, creando un dialogo tra passato e presente.
La pellicola si avvale di tecniche cinematografiche innovative, con cambi di registro che riflettono le emozioni dei personaggi. Yamada gioca con i generi e gli archetipi, immergendo lo spettatore in un vortice onirico che mette in luce le fragilità e le contraddizioni dei protagonisti. La narrazione si muove tra momenti di dolcezza e tensione, rivelando la complessità delle relazioni umane. Il regista non teme di osare, alterando il ritmo della storia per enfatizzare i passaggi emotivi, rendendo l’esperienza visiva ancora più intensa.
Un melodramma che invita alla riflessione
“April Come She Will” si presenta come un melodramma classico, ma con una forte impronta culturale giapponese. La trama ruota attorno all’assenza di amore e alla ricerca di un significato profondo nel legame tra i personaggi. La pellicola affronta temi universali, come la nostalgia e la difficoltà di esprimere i propri sentimenti, ma lo fa attraverso una lente orientale, caratterizzata da una riflessione profonda e una certa rigidità.
L’opera di Yamada riesce a trasmettere una dolcezza intrinseca, tipica del linguaggio cinematografico giapponese, che invita lo spettatore a immergersi nelle emozioni dei protagonisti. La storia di Shun, Yayoi e Haru diventa così un viaggio attraverso il tempo, i ricordi e le esperienze, in cui l’amore si rivela sia un rifugio che una fonte di conflitto. La pellicola, pur mantenendo una struttura narrativa tradizionale, si distingue per la sua capacità di coinvolgere e far riflettere, rendendola un’opera da non perdere per gli appassionati del genere.
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