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Giovanni Storti racconta la natura: il suo viaggio tra le Alpi Apuane nel nuovo documentario

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Giovanni Storti, noto comico e membro del celebre trio Aldo, Giovanni e Giacomo, è il protagonista di un documentario che esplora la bellezza e le sfide ambientali delle Alpi Apuane. Presentato al Trento Film Festival, “Tra natura e quota – Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane” è un’opera che invita a riflettere sull’importanza della natura e sulla necessità di preservarla. Attraverso il suo approccio ironico e coinvolgente, Storti ci guida in un viaggio che mette in luce le meraviglie di un territorio ricco di storia e cultura.

Un viaggio tra Garfagnana e Lunigiana

Il documentario di Giovanni Storti si svolge in una delle aree più affascinanti d’Italia, situata tra Garfagnana e Lunigiana, al confine tra Toscana e Liguria. Questo territorio è noto non solo per la sua bellezza naturale, ma anche per le celebri cave di marmo che hanno caratterizzato la sua storia. Le Alpi Apuane, pur non essendo tra le montagne più alte, offrono un paesaggio unico, con una flora che include elementi tipici della macchia mediterranea, grazie alla sua vicinanza al mare.

Nel film, Storti affronta una via ferrata, un’esperienza che si rivela tanto emozionante quanto impegnativa. Durante la sua avventura, il comico esprime il suo timore in modo autentico, rivelando il suo approccio genuino alla sfida. La discesa, in particolare, si rivela più complicata del previsto, poiché non è stata segnalata la necessità di tornare indietro lungo lo stesso percorso. Questo episodio diventa un modo per Storti di comunicare che la montagna è accessibile a tutti, non solo agli alpinisti esperti, e che è possibile godere della bellezza naturale in sicurezza.

L’importanza della consapevolezza ambientale

Giovanni Storti non si limita a raccontare la sua esperienza personale, ma utilizza il suo ruolo di influencer botanico per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della natura e della sua preservazione. La sua ironia, che ha caratterizzato la sua carriera comica, diventa uno strumento per affrontare temi seri come il riscaldamento globale e la tutela dell’ambiente. Storti sottolinea che la consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento, anche se le azioni individuali possono sembrare piccole rispetto alla grandezza del problema.

La sua riflessione si estende anche alla questione del capitalismo e dell’estrazione del marmo, che ha segnato profondamente il territorio delle Alpi Apuane. Storti evidenzia la difficoltà di trovare un equilibrio tra la necessità di lavoro e la salvaguardia della natura, un tema che risuona con forza in un’epoca in cui le questioni ambientali sono sempre più urgenti.

La visione dei registi e il contributo di Storti

Il documentario è diretto da Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato, che hanno scelto di includere l’ironia di Storti come elemento centrale per affrontare temi complessi. Lorenzato spiega che l’approccio leggero e improvvisato di Storti ha permesso di sdrammatizzare situazioni difficili, rendendo il messaggio più accessibile al pubblico. Le storie di chi vive e lavora in queste terre, come i gestori di orti botanici e rifugi, arricchiscono il racconto, mostrando come sia possibile valorizzare il territorio.

Zarpellon aggiunge che il film intende rappresentare il sentiero non solo come un luogo fisico, ma anche come uno spazio di incontro tra persone e natura. Storti riesce a trasmettere la sua passione per la montagna e la natura, incoraggiando gli spettatori a esplorare questi luoghi e a riconnettersi con l’ambiente.

Giovanni Storti e il suo ruolo sui social

Oltre alla sua carriera nel cinema, Giovanni Storti ha trovato una nuova dimensione come influencer nel campo della sostenibilità. Nonostante affermi di non essere particolarmente attento ai commenti sui social, il suo impegno per la tutela dell’ambiente è evidente. Storti utilizza la sua piattaforma per affrontare temi complessi, come la potatura degli alberi e la biodiversità, rendendo il suo messaggio credibile e accessibile.

Il comico riconosce la potenzialità dei social media, ma mette in guardia contro la tendenza a enfatizzare l’immagine personale a scapito di questioni ambientali. La sua esperienza in montagna, descritta come un mix di libertà, piacere e fatica, diventa un invito a tutti a riscoprire il contatto con la natura. Storti esorta le persone a non rimanere passive, ma a vivere attivamente il mondo che li circonda, sottolineando che ogni passo in natura può portare a una maggiore consapevolezza e apprezzamento dell’ambiente.

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Luigi Gigli

Luigi Gigli

Sono Luigi Gigli, critico d'arte, scenografo e amante del mondo dello spettacolo. Mi appassiona tutto ciò che ruota intorno a gossip, serie TV, film e programmi televisivi. Con il mio background in video editing e scenografia, analizzo e racconto con uno sguardo unico le tendenze e i dietro le quinte di questo affascinante universo.

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