Recensione
A proposito di Davis – Recensione: I Coen tornano al cinema con un film dai toni intimistici e malinconici, tratteggiando un interessante quadro della musica folk americana degli anni ‘60
Dopo l’esperimento di “Fratello, dove sei?” (2000), Joel ed Ethan Coen dirigono ancora una volta un film incentrato sulla musica e sul valore che essa ha avuto nel porre le basi della cultura tradizionale americana. Nella prima pellicola, però, a farla da padroni è una melodia più simile al blues, tipica degli stati del sud americani; in “A proposito di Davis”, invece, i fratelli esplorano l’universo del cosiddetto ‘folk revival’ a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Questo tipo di sound consentì alla musica tradizionale a stelle e strisce di evolvere verso il genere cantautoriale, che avrà in Bob Dylan uno dei suoi punti di riferimento.
A proposito di Davis: quando la finzione incontra la realtà
I Coen, amanti del folk e di quel periodo nello specifico, hanno deciso di prendere spunto per la loro storia dalla biografia di un cantante realmente esistente, Dave Van Ronk (“Manhattan Folk Story”). Llewyn Davis, il protagonista del film, come Van Ronk, cerca di farsi notare sulla scena newyorkese del 1961, dominata dagli artisti del quartiere del Greenwich Village. Llewyn non ha una casa, vive sui divani degli amici, non ha soldi. L’uomo si arrabatta per guadagnarne suonando al Gaslight Café o dove capita, e rimpiange la morte del suo partner, Mike Timlin, suicidatosi saltando giù da un ponte. Per cercare di sbarcare il lunario, il musicista approfitterà di un passaggio per recarsi a Chicago; qui incontrerà Bud Grossman, un importante manager della scena folk anni ’60.
“A proposito di Davis” porta soltanto in parte l’impronta stilistica dei Coen, perché si dispiega in un orizzonte più malinconico e intimistico del solito. C’è spazio per l’ironia sottile e per le situazioni surreali tipiche dei due registi; ma prevale l’intenzione di voler raccontare un periodo musicale, facendo riferimento a stili di vita, luoghi e situazioni precise. La storia di Llewyn Davis è finzione, ma affonda le radici nella vita di Dave Van Ronk e nel desiderio dei Coen di voler ritrarre con spirito semi-documentaristico quella fase pre-Bob Dylan, a loro tanto cara.
A proposito di Davis: la scelta del cast
L’autenticità del film si riverbera nel personaggio del protagonista, un cantante fallito, coerente rispetto al proprio desiderio di farsi strada senza cercare il successo commerciale a tutti costi Il voler essere, però, sempre indipendente, uno spirito libero capace di vivere di aria e musica si scontra con la realtà, con la necessità di procacciarsi dei soldi e un futuro. Oscar Isaac, scelto per il ruolo dai Coen e dal produttore musicale T Bone Burnett, riesce a trasmettere sufficiente pathos durante le performance musicali, rigorosamente live, per rendere il tutto più credibile; in generale risulta molto convincente nei panni di cantante folk malinconico e incompreso.
Tra le decisioni azzeccate del team di produzione, c’è anche quella di aver voluto Justin Timberlake e Carey Mulligan per ruoli così lontani dai loro abituali. I due interpretano Jim e Jean, i migliori amici di Llewyn, anch’essi cantanti folk. Jim è un bravo ragazzo, un po’ ingenuo, più aperto al successo del protagonista; mentre Jean è una ragazza arrabbiata con la vita e con sé stessa. Molto gustoso è poi il siparietto tra Oscar Isaac e John Goodman, che veste i panni di Roland Turner, un jazzista con problemi fisici che massacra verbalmente Llewyn e la sua musica, durante un surreale viaggio in macchina verso Chicago.
A proposito di Davis: un film che porta ad approfondire
Lo stile visivo, improntato su tonalità cupe, risulta in linea con la solitudine e tristezza del protagonista. Anche in questo film i Coen dimostrano dunque la capacità di utilizzare una fotografia interessante e coerente rispetto al mondo raccontato; grazie alla collaborazione di Bruno Debonnel come direttore della fotografia o di Jess Gonchor, scenografo di fiducia dei registi. Il mood di quegli anni viene riproposto con minuzia, grazie al lavoro di ricerca dei fratelli, così che lo spettatore comune, non appassionato del genere, possa immergersi con facilità nella storia e sbirciare con interesse negli interni poveri di artisti squattrinati o nelle case degli amici borghesi del protagonista.
La parte centrale del film, quella dedicata al viaggio, contribuisce a fare da stacco rispetto alle disavventure quotidiane di Llewyn, strappando qualche gustosa risata; proprio perché più vicina al cinema surreale dei Coen. Non è un caso che queste sequenze siano affidate anche a John Goodman, ormai avvezzo alla collaborazione con i due registi. Rimane misteriosa la scelta di costruire il film in modo circolare, con la stessa sequenza di apertura e chiusura. Tale struttura potrebbe ricollegarsi al desiderio di tratteggiare un personaggio sempre uguale a sé stesso, non disposto al compromesso.
“A proposito di Davis” dà spazio alla musica, in realtà la rende protagonista grazie alle lunghe perfomance di Oscar Isaac e a un sottofondo folk costante; cià non rende mai, però, la storia troppo noiosa. Lo spettatore inesperto anzi uscirà dal cinema con la voglia di approfondire la conoscenza di quel genere musicale, che diede i natali a Bob Dylan.
Irene Armaro
Trama
- Titolo originale: Inside Llewyn Davis
- Regia: Joel Coen, Ethan Coen
- Cast: Oscar Isaac, Carey Mulligan, Adam Driver, Justin Timberlake, John Goodman, Garrett Hedlund
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 105 minuti
- Produzione: USA, 2012
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 6 febbraio 2014
È il 1961 e la musica folk imperversa per le strade di New York, soprattutto nella zona del Greenwich Village. Llewyn Davis è un musicista di talento, fragile e inconsapevole dei meccanismi dell’industria della musica, che cerca di racimolare invano qualche soldo.
I fratelli Coen si sono ispirati, per questa storia, alla vita del folk singer Dave Van Ronk. I registi hanno ripercorso anche le orme della nascita di quella musica folk che consacrerà qualche anno più in là Bob Dylan.
Il protagonista in seguito al suicidio del suo partner musicale si trova ad affrontare una vita di stenti che lo costringono a chiedere aiuti economici a conoscenti ed amici per poter guarire dalla sua depressione. La sua vita sembra essere inseguita dalla sfortuna della quale lui è gran parte responsabile.
Con la sua chitarra vaga per la cittadina con la speranza di essere ingaggiato, fino a quando, un giorno trova un passaggio per un’audizione a Chicago con Bud Grossman che lo farà ben sperare.
A proposito di Davis: un cast stellare
“A proposito di Davis” è un film che descrive la storia di uno dei padri della musica folk prima del successo avvenuto con Bob Dylan. Il vero vanto del film, però, è l’incredibile cast che è riuscito a riunire: dal lanciassimo Oscar Isaac a Carey Mulligan fino alla partecipazioni di star della musica di oggi, come Justin Timberlake e Marcus Mumford.
Trailer