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L’isola dell’angelo caduto – Recensione

Esordio alla regia di Carlo Lucarelli che dirige un film tratto dal suo omonimo romanzo e lo presenta al Festival del Film di Roma 2012, dove concorre nella sezione PIT – Prospettive Italia

Regia: Carlo Lucarelli – Cast: Giampaolo Morelli, Gaetano Bruno, Rolando Ravello, Sara Sartini, Giuseppe Cederna, Daniele Monterosi, Adolfo Margiotta, Stefano Gragnani – Genere: Thriller, colore, 99 minuti – Produzione: Italia, 2012.

lisoladellangelocadutoIl primo film diretto dallo scrittore Carlo Lucarelli è tratto da uno dei suoi romanzi di maggior successo, “L’isola dell’angelo caduto”.

Ambientato durante gli anni Venti, quelli della scalata al potere di Mussolini, racconta la storia di un Commissario (Giampaolo Morelli) che, trasferito coattamente su un’isola sede di una colonia penale fascista, si trova ad indagare su una serie di strani delitti. Accompagnato dalla moglie (Sara Sartini) sull’orlo di una crisi di nervi, viene aiutato nella risoluzione di questi omicidi misteriosi da un medico legale (Daniele Monterosi), confinato nell’isola perché contrario al regime fascista e al Duce. Il loro sodalizio, contrastato dal capo della milizia fascista locale (Gaetano Bruno), finirà per risolvere il mistero.

Il film è stilisticamente ben fatto. Nulla da eccepire riguardo la regia, la fotografia, la scenografia e anche la musica. Tutto ricrea un alone di mistero e anche di ‘diabolica magia’, come la definisce lo stesso autore, che ben si adatta alla storia raccontata. Quello che manca è la recitazione, in pratica assente in Giampaolo Morelli che, incredibilmente, riesce a mantenere la stessa identica espressione facciale per ben 99 minuti! Attore già avvezzo ai romanzi di Lucarelli, è stato in tv l’Ispettore Coliandro (serie tratta anch’essa dalla sua penna) e sembra che faccia uno sforzo immane per far dimenticare al pubblico quel suo personaggio così goffo e impacciato.

La storia ha un che di avvincente, avvolge in un fitto mistero che però, purtroppo, alla fine si risolve in nulla. Il finale decisamente banale del film è davvero una grande delusione.

L’unica cosa in comune con il grande Scorsese di “Shutter Island” (la prima scena lo ricorda moltissimo), film da cui Lucarelli ammette di essere stato influenzato, è che entrambi si svolgono su un’isola!

Domenica Quartuccio

L’isola dell’angelo caduto – Recensione

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