Eco Del Cinema

Meno male che ci sei – Recensione

Un film sull’amicizia femminile e sugli scambi generazionali

Regia: Luis Prieto – Cast: Claudia Gerini, Chiara Martegiani, Alessandro Sperduti, Stefania Sandrelli – Genere: Commedia, Colore 106 minuti – Produzione: Italia, 2009, Cattleya in collaborazione con Focus Features International – Distribuzione: Universal Pictures International Italia – Durata: 106’ – Data di uscita: 27 novembre 2009.

meno-male-che-ci-seiLuis Prieto traspone sullo schermo l’omonimo romanzo di Maria Daniela Ranieri, che ha curato la sceneggiatura del film, con la collaborazione di Federica Pontremoli, raccontando la singolare storia dell’adolescente Allegra (Chiara Marchegiani) e di Luisa (Claudia Gerini), trentenne irrisolta, legate da un affetto comune, il padre di Allegra. Gli imprevisti della vita porteranno le due donne a stringere un intimo rapporto, per molti incomprensibile, che sarà determinante per la crescita di entrambe. Allegra è una ragazza chiusa, insicura, Luisa è ottimista, riesce a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, anche fisicamente sembrano agli antipodi, una mora, asciutta, l’altra bionda, rotonda, accogliente. Il dolore che le unisce farà si che l’una possa trarre aiuto dall’altra, che il loro sia un affetto vincente, maturo, che le porti ad essere una famiglia vera.

Attorno alle loro vicende ruotano figure maschili meschine, adolescenti privi di ogni moralità e rispetto per gli altri, quarantenni bambini, senza maturità, incapaci di assumersi responsabilità concrete. L’unica speranza futura di uomo completo e consapevole, moralmente ed emotivamente, è affidata al coetaneo di Allegra, Gabriele, interpretato molto bene dal talentuoso Alessandro Sperduti.

Ne escono a pezzi i valori legati al matrimonio, alla fedeltà, alla capacità di relazionarsi con gli altri in modo completamente sincero. Uno spaccato di vita reale, usando un punto di vista femminile, dove non si vogliono demonizzare gli uomini, bensì mostrare le debolezze degli esseri umani, perché anche le protagoniste femminili sbagliano.

Il flusso di immagini è leggero, a tratti molto divertente, a volte doloroso, ma mai aspro, piuttosto pungente, intimo, concreto. In un panorama cinematografico italiano che propone teen movie dove la vita degli adolescenti è completamente slegata dal mondo degli adulti, e spesso vengono rappresentate situazioni poco credibili, finalmente una pellicola che mostri la compenetrazione delle esistenze delle diverse generazioni, i problemi del quotidiano, le difficoltà nello stabilire delle relazioni durature a qualsiasi età.

Ma “Meno male che ci sei” va oltre, per abbracciare l’interesse anche di un pubblico più adulto. Da segnalare l’interpretazione della simpaticissima Teresa Mannino che, oltre ad essere una brava comica, ha mostrato di possedere grandi potenzialità recitative.

Maria Grazia Bosu

Meno male che ci sei – Recensione

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