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Io sono Mateusz – Recensione

Un viaggio alla scoperta della propria individualità contro tutte le barriere della disabilità nel film polacco “Io sono Mateusz”

(Life Feels Good) Regia: Maciej Pieprzyca – Cast: Dawid Ogrodnik, Dorota Kolak, Arkadiusz Jakubik, Helena Sujecka, Mikolaj Roznerski – Genere: Drammatico, colore, 112 minuti – Produzione: Polonia, 2013 – Distribuzione: Draka – Data di uscita: 12 marzo 2015.

io-sono-mateuszÈ un film coraggioso, che mostra tutto quello che deve mostrare senza filtri, “Io sono Mateusz” di Maciej Piepzyca.

Tratta da una storia vera, la pellicola segue la vita di Mateusz, affetto dalla nascita da paralisi cerebrale. Solo a 25 anni è capace, grazie ad ausili e assistenza specializzata, di comunicare con il mondo.

Il regista parte dalla sua infanzia nel calore della sua famiglia: una madre amorevole e un padre attento e poetico che muore giovane. Il trasferimento nella clinica per disabili mentali è uno shock, ma il posto diventa alla fine casa sua. Tra nuovi amici e volontarie carine, un po’ squinterniate, arriva il passaggio all’età adulta e infine una nuova consapevolezza per lui e per il mondo che lo circonda.

Nonostante la durezza del tema, il film è poetico e ironico, seppur a tratti. Il regista polacco racconta a 360 gradi la vita di una persona che deve lottare per poter essere riconosciuta come tale, con dei bisogni negati, come quelli affettivi e sessuali.

I protagonisti si muovono in un contesto realistico, da pugno nello stomaco; infatti, molte scene sono state girate in una clinica per malati mentali e spesso la camera indugia sui veri pazienti, oltre che sull’attore protagonista. È sempre lui al centro dell’azione in primissimi piani che enfatizzano la capacità interpretativa di Dawid Ogrodnik (da adulto) e Kamil Tkacz (da piccolo).

Il risultato è un film duro, di denuncia, contro la classe medica non sempre in grado di trattare i pazienti. Ottimo il cast dai due interpreti di Meteusz a Katarzyna Zawadzka nei panni della giovane volontaria Magda che farà scoprire al giovane il sesso con molta grazia.

Seppur diviso in due parti troppo sbilanciate, “Io sono Mateusz” è un lavoro importante per acquisire una nuova visione sul tema della disabilità.

Ivana Faranda

Io sono Mateusz – Recensione

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