Recensione
22 Jump Street: la demenzialità raddoppia
Se nel primo film i poliziotti sotto copertura Schmidt e Jenko erano stati costretti a infiltrarsi in un liceo per scovare uno spacciatore di droga, in questa nuova action/comedy le cose andranno esattamente nello stesso modo. L’unica differenza? Questa volta i ragazzi sono diventati ‘grandi’: la loro missione si svolge in un college. Ed è proprio questo il perno centrale su cui si basano l’intera trama e tutti i riferimenti comico-grotteschi, carichi di ironia, che la pellicola offre: il potenziale ripetersi all’infinito di tutto ciò che Hollywood sia in grado di commercializzare.
“22 Jump Street” non è solo un concentrato di autoironia e demenzialità: si tratta anche di un’enorme presa in giro dell’industria cinematografica che, pur di ottenere nuovamente – e magari raddoppiare -, gli introiti di un film, è disposta a moltiplicare budget e a creare infiniti sequel senza prestare attenzione alla qualità. Ne sono la prova i divertentissimi titoli di coda che, nel proporre infiniti nuovi capitoli di questa saga, rendono esplicita la posizione di tutta la produzione, cast incluso: ci si diverte insieme, essendo consapevoli di far tutti parte della macchina cinematografica e di questo illimitato gioco di specchi.
22 Jump Street: cultura e messaggio nascosti dietro un velo di stupidità
Insomma il copione di questo ‘buddy movie’ procede senza freni inibitori alternando gag di una demenzialità disarmante, colpi di genio e un molto esplicito bromance tra i due protagonisti: il tutto senza mai smettere di compiacersi del suo completo aderire alla formula originale. Infatti Lord e Miller hanno creato una sceneggiatura solo apparentemente ‘stupida’ ma in realtà intrisa di storia cinematografica, ricca di continui riferimenti stilistici alla serie televisiva da cui deriva e in grado di abbattere, proprio con questo continuo riferimento ad un’ipotetica relazione sentimentale tra i due poliziotti, ogni pregiudizio omofobo eventualmente creato dal grande schermo.
Ad aggiungere un ulteriore tocco pop al film è la coppia di attori formata da Jonah Hill e Channing Tatum: i due riescono a reggere, senza problemi, il confronto con molte coppie del cinema comico di tutti i tempi.
Micol Koch
Trama
- Regia: Phil Lord, Christopher Miller
- Cast: Jonah Hill, Channing Tatum, Peter Stormare, Ice Cube, Dave Franco, Nick Offerman, Amber Stevens, Libby Blanton, Rob Riggle, Richard Grieco, Wyatt Russell, Jillian Bell, Ashlyn McEvers, Dax Flame, Eddie J. Fernandez, Jimmy Tatro
- Genere: Azione, colore
- Durata: 112 minuti
- Produzione: USA, 2014
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Data di uscita: 23 luglio 2014
Seppur dopo ripetuti tentativi, nel precedente “21 Jump Street” gli agenti Schmidt (Jonah Hill) e Jenko (Channing Tatum) sono riusciti a concludere le superiori e vengono incaricati di lavorare sotto copertura in un college locale.
Quando però Jenko incontra una spalla nella squadra di football e Schmidt riesce a penetrare nella scena artistica bohemien del college i due iniziano a mettere in discussione il loro fin lì solidissimo sodalizio.
In “22 Jump Street” i due protagonisti non dovranno dunque solo risolvere il caso loro affidato, ma anche capire se possono continuare a lavorare insieme, in complicità.
Se in questa situazione i due ‘adolescenti’ riusciranno a diventare veri uomini, si potrà dire che il college finalmente avrà assolto quella funzione che fino ad oggi non aveva evaso.
“22 Jump Street”, seguito dell’adattamento cinematografico della serie TV “21 Jump Street”, ripropone la stessa ricetta del precedente successo, tra azione, comicità e il duo Jonah Hill-Channing Tatum più divertente che mai.