In un dolce esilio sull’isola di Capri, alcuni intellettuali russi, nel 1909, concepirono una rivoluzione ideologica che influì sugli eventi che cambiarono la storia dell’Unione Sovietica
Regia: Raffaele Brunetti, Piergiorgio Curzi – Genere: Documentario, colore, 52 minuti – Produzione: Italia, 2010 – Distribuzione: Cinecittà Luce – Data di uscita (in DVD): 9 maggio 2011.
In Italia viene distribuito esclusivamente in DVD a partire dal 9 maggio 2011, in Germania, Svezia e Svizzera viene invece trasmesso dalle televisioni pubbliche. È l’ordinario destino dei documentari made in Italy e stavolta suona ancora più strano considerando gli interessanti contenuti desecretati de “L’altra rivoluzione”. È un’opera realizzata dal regista caprese Raffaele Brunetti insieme a Piergiorgio Curzi, prodotto dalla B&B Film dello stesso Brunetti e in collaborazione con Cinecittà Luce.
L’altra rivoluzione è quella che sognarono, in esilio sull’isola di Capri, dopo gli eventi del 1905 in Russia, il famoso scrittore Maksim Gorkij, l’amico e compagno socialista Bogdanov e tanti altri esuli intellettuali e operai rifugiati nella villa di Gorkij, per dar vita ad un sodalizio filosofico e politico che creò la famosa “Scuola di Capri”. Tra la spiaggia di Marina Piccola e i templi e le conche, veniva concepita un’idea di Stato Socialista che contemplava anche l’aspetto religioso. Ideologia a cui Lenin, caro amico sia di Gorkij che di Bogdanov, si oppose fino all’ultimo.
Le vicende riferite a questo contrasto interno bolscevico, vengono raccontate attraverso testimonianze di discendenti di chi cento anni fa fece parte della scuola di partito caprese, e attraverso fotografie inedite e non, come quella celebre che ritrae i due rivali Lenin e Bogdanov in una partita a scacchi, osservati da Gorkij proprio durante una delle brevi permanenze di Lenin a Capri, ospite dell’amico scrittore. Soprattutto scopriamo, grazie alle lettere che Gorkij scrisse in quel periodo, le speranze di quegli uomini che avevano condotto la Russia ad una svolta strutturale, e ancora più grottesco dunque ci appare l’esito che poi invece il destino dell’Unione Sovietica affrontò.
Il grande lavoro durato tre anni di raccolta di documenti dagli archivi di tutto il mondo, fotografie, ed un solo esclusivo filmato di pochi secondi che riproduce il grande scrittore russo in una delle ville di Capri dove abitò e divulgò un sistema di pensiero per sette anni, merita senza dubbio la visibilità che il nostro Paese considera ancora poco produttiva.
Giulia Distefano