- Titolo originale: The Man From U.N.C.L.E.
- Regia: Guy Ritchie
- Cast: Alicia Vikander, Armie Hammer, Henry Cavill, Hugh Grant, Jared Harris
- Genere: Azione, colore, 116 minuiti
- Produzione: USA, 2015
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Data di uscita : 2 settembre 2015
“Operazione U.N.C.L.E.”: tra verità storica e spy story, l’ultima magistrale fatica di Guy Ritchie
Diretto, prodotto e scritto da Guy Ritchie, “Operazione U.N.C.L.E.” è un connubio perfetto fra storia, spy story, azione e avventura. Nulla appare scontato né tantomeno prevedibile.
L’elemento di finzione si inserisce in maniera magistrale all’interno della verità storica, evidenziandone dinamiche e giochi di potere. Il regista ha saputo consegnare agli spettatori, attraverso un’atmosfera che potrebbe definirsi ‘contemporanea’, lo spirito, le caratteristiche socio-culturali, le prospettive e il modus pensandi degli anni ’60.
Pur non occupando il fulcro della storia, il contesto della Guerra Fredda corrobora l’intero film
Basato sull’omonima serie TV degli anni ’60, “Operazione U.N.C.L.E.” è ambientato negli anni più critici della Guerra Fredda. La rivalità fra le due nazioni, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, si trasforma in un ironico leitmotiv che fa da sfondo al procedere narrativo. Le due super spie avversarie, Napoleon Solo (Henry Caill) della Cia e l’agente Illya Kuryakin (Armie Hammer) del KGB, si trovano a collaborare alla ricerca di Dr. Udo Teller, scienziato missilistico dalle pericolose quanto preziose competenze, padre, peraltro, di Gaby Teller (Alicia Vikander), l’intelligente ragazza tedesca che farà da esca per il buon esito dell’operazione.
Funzionale a ricreare l’ambiente storico-culturale della storia è la scelta delle location: Roma e Berlino. Viva è, inoltre, l’impronta del film “Sherlock Holmes” dello stesso regista come di tutto il filone di genere.
“Operazione U.N.C.L.E.”, un film coinvolgente, ricco di azione, dinamicità e humor
La convivenza e la collaborazione forzata delle due spie fanno emergere le loro peculiarità caratteriali e il vissuto personale, risultato di un’epoca carica di tensione e specchio dell’ambiente e dei cliché che caratterizzano i due paesi.
La squadra in azione alle prese con i Vinciguerra, che sotto la guida dell’avida Vittoria tengono prigioniero lo scienziato, è un groviglio di intelligenza, astuzia, professionalità e umorismo. A colorare l’intero procedere narrativo in battute, contesti e situazioni, infatti, è un vivace quanto fine tocco di ironia.
Travolgente, puntale e idonea l’interpretazione di tutti i personaggi, dai protagonisti fino alle comparse.
Un prodotto cinematografico, dunque, eccellente, appassionante e coinvolgente.
Marianna Cifarelli