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I pinguini di Mr. Popper – Recensione

Jim Carrey si scatena con una mezza sporca dozzina di… pinguini!

(Mr. Popper Penguins) Regia: Mark Waters – Cast: Jim Carrey, Carla Gugino, Angela Lansbury – Genere: Commedia, colore, 94 minuti – Produzione: USA, 2011 – Distribuzione: 20th Century Fox – Data di uscita: 12 agosto 2011.

i-pinguini-di-mr-popper-C’è una cosa che ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, ci fa capire che ormai siamo in estate inoltrata. Non è il caldo afoso, e nemmeno le fette di anguria che troneggiano fiere dalle vetrine dei negozi: sono i film con protagonisti gli animali. Ormai da decenni questo genere di pellicole impazza sugli schermi estivi di tutto il mondo, facendo l’occhiolino ai bambini e ai genitori di questi che, per godersi un po’ di aria condizionata, sono disposti ad accompagnare al cinema i pargoli ormai liberi da impegni scolastici.

Ancora una volta ad essere protagonisti assoluti sono i pinguini: è incredibile come nell’ultimo decennio questi buffi animali bianchi e neri abbiano conquistato i cuori degli spettatori. A dimostrazione di ciò basta citare pellicole come “Happy Feet”, “Madagascar” e “La marcia dei pinguini” (quest’ultima anche citata nel film); perfino l’animale totem di Tyler Durden in “Fight Club” era un pinguino, ma questa è un’altra storia. Dicevamo, protagonisti assoluti sono sei pinguinie Jim Carrey. Sì perché a dare un po’ d’ordine a questi indisciplinati uccelli ci voleva una figura umana, anche se, con le sue incredibili movenze e la sua abilità mimica, Carrey sembra un grosso animale a sua volta.

L’attore canadese interpreta un uomo d’affari super-impegnato che non pensa ad altro che alla carriera, separato dalla moglie e con due figli che vede pochissimo. Mr. Popper, questo il suo nome, sta infatti per diventare socio dell’agenzia immobiliare per cui lavora se riuscirà a convincere l’anziana riccona Mrs. Van Gundy (la leggendaria Angela Lansbury alias Jessica Fletcher) a vendergli un noto ristorante sito in Central Park.

Proprio quando è sul punto di concludere l’affare gli arriva a casa, come dono dal suo defunto padre, un branco di scalmanati pinguini. All’inizio il regalo sconvolge il signor Popper, che vede il suo lussuosissimo appartamento di Park Avenue messo a soqquadro dai rumorosi animali, ma poi, quando i figli si affezionano ai pinguini e per questo trascorrono più tempo insieme a lui, l’impegnato uomo d’affari dovrà rivedere le sue priorità.

Tanto, troppo buonismo e una totale mancanza di una seppur minima trama logica fanno di questo film un prodotto destinato esclusivamente a bambini molto piccoli. La pellicola si riduce infatti ad una serie di gag tutte basate sulla fisicità, in pieno stile slapstick comedy, e sull’istrionismo di Jim Carrey. Nonostante alcune trovate divertenti però (Carrey e i pinguini che ballano il tip-tap e le scale del museo Guggenheim usate come scivolo) il film, nonostante la breve durata, stanca, diventando presto noioso e ripetitivo. Lo stesso Jim Carrey, attore dal talento travolgente e spesso sottovalutato, si rivela menoispirato del solito, ripetendo quasi meccanicamente lo stile stralunato e buffo di personaggi ben più riusciti come Ace Ventura.

Quindi, a meno che abbiate bambini da accompagnare o siate degli amanti dei pinguini, è consigliabile andare a cercare conforto dalla calura estiva in ben altri lidi.

Valentina Ariete

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