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Lou – Recensione

La storia delicata di una bambina che scopre un legame affettivo speciale con il nonno malato

Regia: Belinda Chayco – Cast: John Hurt, Lily Bell-Tindley, Emily Barclay, Daniella Farinacci, Damien Garvey, Charlie-Rose MacLennan – Genere: Drammatico, colore, 82 minuti – Produzione: Australia, 2010 – Distribuzione: Bankside Films – Data di uscita: 29 ottobre 2010.

louI film presentati al Festival capitolino 2010 per ‘Alice nella città’, sezione dedicata ad un pubblico di giovanissimi e alla promozione del cinema nelle scuole, mostra una notevole vitalità, con un programma ricco di pellicole interessanti anche per un pubblico adulto.

“Lou”, nella sua semplicità, è una delle più belle. Racconta di una ragazzina di nome Lou appunto, che fatica a superare l’abbandono paterno. Nella sua vita arriva all’improvviso il nonno Doyle, malato di Alzheimer, bisognoso di tante attenzioni, interpretato in maniera superba da John Hurt.

L’uomo scombussola l’equilibrio già precario della famiglia, ma contemporaneamente riempie in Lou e nelle sue due sorelle il vuoto lasciato dall’abbandono del padre. Per le sorelle minori dell’adolescente, Dylan, essendo un po’ ritornato bambino, è quasi un compagno di giochi, capace di comprendere le loro necessità. Lou, dopo una prima ostilità, si affeziona all’uomo, che, dal canto suo, oramai completamente confuso, scambia Lou per sua moglie, stringendo con lei un intenso rapporto affettivo.

Il film emoziona, per la purezza dei sentimenti, e per la limpidezza con la quale si narra una vicenda di difficoltà, comune a tante famiglie purtroppo. Un’opportunità per giovani e meno giovani per riflettere sul vero senso della vita e sul valore dei sentimenti.

Maria Grazia Bosu

Lou – Recensione

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