Dopo Fidel Castro ora tocca ad Hugo Chavez finire nel mirino di Oliver Stone nell’intenso documentario a lui dedicato “Chavez – L’ultimo Comandante”
(South of the Border) Regia: Oliver Stone – Cast: Hugo Chávez, Tariq Ali, Raúl Castro, Rafael Correa, Cristina Kirchner – Genere: Documentario, colore, 78 minuti – Produzione: USA, 2009 – Data di uscita: 16 aprile 2013.
Il tre volte vincitore del premio Oscar Oliver Stone, si è dato ormai da qualche anno con successo ai documentari. Nel 2005 a finire sotto la lente della sua macchina da presa era stato Fidel Castro ora invece il regista si è spostato un po’ più a sud, precisamente in Venezuela, per indagare su un altro leader che ha diviso e continua a dividere l’opinione pubblica: Hugo Chavez.
Il regista di “Nato il 4 luglio” sceglie di dividere questo docu-film in due parti: nella prima ci porta alla scoperta di un uomo che nonostante le proprie umili origini riesce non solo a diventare un alto ufficiale dell’esercito venezuelano, ma anche a farsi eleggere per ben 4 mandati a Presidente della Repubblica.
Hugo Chavez, comandante di quella che lui stesso in vita ha definito una rivoluzione ‘bolivariana’ (la sua politica si ispirava tra gli altri alla figura di Simon Bolivar, patriota e liberatore di Colombia, Ecuador, Venezuela, Perù e Panama dal dominio spagnolo nel XIX secolo), da molti leader dei paesi occidentali è stato additato come un dittatore, in primis dagli USA, da altri invece è stato visto come vero e proprio salvatore del proprio popolo.
Nella seconda parte invece, riprendendo lo stile tipico del ‘road-movie’, Stone e lo sceneggiatore Tariq Ali si cimentano nell’illustrare i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni in Sud America. Stone si sposta infatti tra Venezuela, Cuba, Colombia e Argentina per intervistare Evo Morales, Raul Castro e Christina Kirchner, ossia tutti i leader che sulla scia del patriota Bolivar stanno mettendo in atto delle politiche per cambiare completamente il volto dei paesi da loro governati.
A livello puramente registico, “Hugo Chavez – L’ultimo comandante” è indubbiamente un prodotto ottimo, dal ritmo incalzante, che tiene alto l’interesse dello spettatore.
Purtroppo durante la visione dell’ultima fatica di Stone si ha però a tratti l’impressione che il regista abbia voluto, come si suole dire, “mettere troppa carne al fuoco”. Quando Stone si cimenta nell’excursus storico sulla crisi che ha colpito Argentina o Colombia e sugli eventi che hanno portato alla vittoria di personaggi come Evo Morales o Christina Kirchner, il risultato è un po’ traballante. La storia di Paesi così difficili e distanti da noi, di cui gran parte degli spettatori sa poco o nulla, viene riassunta in pochi minuti, in un’alternanza rapida di immagini e opinioni discordanti che finiscono con il confondere lo spettatore.
Altro fattore che potenzialmente potrebbe irritare il pubblico è forse il tono troppo apologetico della prima parte del documentario, quella dedicata per intero alla figura di Chavez. Sebbene la giustapposizione di clip tratte dai telegiornali statunitensi in cui viene sottolineato il carattere assolutista del governo di Chavez con interviste ai sostenitori del presidente abbiano il pregio di divertire lo spettatore, grazie ad uno stile che ricorda quello dei film inchiesta targati Michael Moore, aprono un grande quesito in chi guarda: possibile che Chavez si sia guadagnato l’appellativo di dittatore solo per non essersivoluto piegare alle regole imposte dagli USA? Quali erano i ‘lati oscuri’ della sua politica?
Ovviamente essendo un suo grande sostenitore Stone decide di calcare la mano solo sui miglioramenti avvenuti in Venezuela durante gli anni del governo Chavez, ma questo lascia al pubblico una visione solo parziale della realtà storica, fallendo in uno dei compiti principali di questo tipo di prodotto che non è solo quello di intrattenere chi guarda, ma soprattutto di informarlo.
Se siete anche voi sostenitori del presidente scomparso lo scorso 16 marzo, vi caldeggiamo la visione di “Hugo Chavez- L’ultimo presidente”. Se invece il motivo che vi spinge alla visione di questo film è la speranza di approfondire le vostre conoscenze sull’intricata situazione politica del Sud America, la vostra aspettativa potrebbe essere delusa.
Mirta Barisi