Trama
- Regia: Antonello Faretta
- Cast: Pia Marie Mann, Joe Capalbo, Caterina Pontrandolfo, Luciana Paolicelli, Domenico Brancale, Mario Duca, Anna Di Dio, Aurelio Donato Giordano, Joan Maxim
- Genere: Drammatico, Colore
- Durata: 90 minuti
- Produzione: Italia, USA, 2015
- Distribuzione: Noeltan
- Data di uscita: 15 Aprile 2016
Protagonista di “Montedoro” è una donna di origine americana, la quale – in seguito alla morte dei propri genitori – viene a conoscenza delle proprie origini. A causa di questa improvvisa rivelazione la donna inizia a patire una vera e propria crisi di identità: chi sono i suoi genitori? Sono ancora vivi? Vorranno conoscerla? La protagonista di mette dunque un viaggio con l’obiettivo di riabbracciare la madre biologica, mai conosciuta ma che spera possa accoglierla nella sua vita.
La cittadina statunitense arriva così in Italia, in un piccolo paesino del Sud, Montedoro. Quando però mette piede nel luogo che sembra essere parte del suo lignaggio una rivelazione sconvolgente le si staglia dinnanzi: il piccolo paese di Montedoro è completamente deserto, abbandonato da tutti i suoi abitanti, tranne alcune persone misteriose che non hanno voluto abbandonare il luogo natio.
Grazie a questi sconosciuti la protagonista si immergerà totalmente nel nuovo mondo, ricongiungendosi con un passato mai vissuto ma che le appartiene.
La pellicola, co-produzione tra Italia e Stati Uniti, è diretta da Antonello Faretta.
Recensione
Montedoro: una donna alla ricerca delle sue origini si ritrova in un paese fantasma
Al suo primo lungometraggio Salvatore Faretta si ispira ad una storia vera, quella di Pia Marie Mann – che nel film interpreta se stessa – che dagli Stati Uniti giunge in Basilicata alla ricerca delle sue origine.
È l’opportunità per Faretta per un confronto tra passato e presente; le immagini della donna alla ricerca della propria madre tra le tombe di un vecchio cimitero si alternano a vecchi filmati d’epoca, il tutto arricchito da sequenze avulse dal contesto narrativo principale, che intendono mostrare la vita del paese che fu, prima della frana che ne decretò l’abbandono.
Montedoro: senza conoscere il nostro passato non possiamo vivere appieno il presente
Girato nel suggestivo paese fantasma di Craco, in provincia di Matera, “Montedoro” è un inno all’importanza delle proprie radici, la protagonista scoprendo da dove viene ritrova se stessa, e il regista sembra voler indicare l’importanza delle origini di ogni individuo.
La donna cammina per il paese, in modo quasi onirico e pian piano scopre la sua storia, accompagnata da spiriti che non vogliono abbandonare il suggestivo centro. Oltre ai filmati di repertorio della Craco prima della frana, acquisiscono valore le sequenze di vita nei campi: la raccolta del grano, l’uccisione di una pecora, che denunciano una gran fatica, come i volti segnati dal sole che parlano un dialetto stretto oramai in disuso.
Faretta muove la macchina da presa con eleganza e disinvoltura, alternando piani strettissimi sui volti, a sequenze in cui osserva i personaggi da lontano, quasi a non volerli disturbare, come quando indaga sulla loro religiosità.
Il film è per pochi, se non per pochissimi, troppo simbolico, poco fluido, procede in modo discontinuo, adatto ad un pubblico che apprezza il cinema tout court, anche quello che non ha niente a che vedere con l’intrattenimento.
Maria Grazia Bosu
Trailer
https://www.youtube.com/watch?v=Sg4Iv_YkjFk