Recensione
Tra la terra e il cielo – Recensione: il regista indiano Neeraj Ghaywan racconta nella sua opera prima accolta con successo a Cannes 2015 l’india un paese in bilico tra vecchio e moderno
Sulle rive del Gange si dipanano le vicende tormentate di un gruppo di giovani appartenenti a caste diverse, ma accomunati tutti dalla voglia di vivere le loro vite al di fuori dalle rigide convenzioni sociali. Devi/Richa Chadda è una studentessa che viene ricattata da un poliziotto corrotto per essere stata sorpresa in un hotel con il giovane fidanzatino che si suicida per la paura dello scandalo. Deepak/Vicky Kaushal è un appartenente alla bassa casta dei Dom, addetti alla crematura dei corpi, che si innamora della ricca e colta Shaalu/Shweta Tripathi, mentre, il piccolo Jhonta spera in una vita migliore e cerca un padre nel suo padrone Vidyadhar.
Tra la terra e il cielo: un film che esce dagli schemi del genere Bollywood con un cast giovane e brillante
A giudicare dalla locandina “Tra la terra e il cielo” può sembrare il solito film indiano tutto canti e balli sul tema dell’amore. Ebbene non è così. Ghaywan, al suo primo lungometraggio, dopo esser stato aiuto regista di Anurag Kashyap in “Gangs of Wasseypur”, presenta al pubblico europeo uno spaccato del suo paese con una chiave di lettura assolutamente innovativa. Siamo a Varanasi, la città più sacra del continente asiatico, dove sui ghat si bruciano i corpi per poi buttarne le ceneri nel Gange per far cessare il ciclo delle reincarnazioni. Su questo scenario mistico illuminato di notte da fiamme ardenti si muovono i protagonisti dell’opera, tutti prigionieri di una gabbia invisibile che è quella del sistema delle caste da una parte e della corruzione imperante dall’altra. Eppure, le nuove generazioni indiane non appaiono così diverse dai loro coetanei di Londra e/o Los Angeles, vanno su Facebook e cercano l’amore tra un esame universitario e un altro.
Aiutati da una ottima regia, entriamo nelle loro giornate passate davanti al fiume sacro e nello stretto dedalo di viuzze che lo circonda. Sono, comunque, vite segnate quelle di Devi e del padre Vidyadhar/Sanjay Mishra, ricattati entrambi dal poliziotto corrotto Misha per una fuga d’amore della ragazza finita male. Non c’è pace neanche per il futuro ingegnere, Deepak che, con l’impegno nello studio, tenta di fuggire al suo karma segnato dall’appartenenza della casta degli intoccabili. L’immagine dell’India restituita dal regista è quella di un paese che, pur proiettato nel futuro, non si è in realtà liberato dei retaggi tradizionali legati al sistema sociale e religioso induista.
Tra la terra e il cielo: un film corale su un paese pieno di contraddizioni
“Tra la terra e il cielo” è un film corale, in cui la città di Varanasi è parte integrale con i suoi roghi sui gath, fotografati con maestria da Avinash Arun Dhaware. L’opera riesce a cogliere tutte le contraddizioni di un paese che sta letteralmente esplodendo dal punto di vista economico e che è entrato nella cultura dell’occidente dai tempi dei figli dei fiori. La narrazione si avvale di un ottimo cast, dalla coppia eccellente di amanti sfortunati Vicky Kaushal/ Shweta Tripathi al padre ricattato/Sanjav Misra. L’unica fuori ruolo è la figlia Devi/Richa Chadda sempre troppo misurata e totalmente priva di espressione per tutto il film.
Nelle sue imperfezioni, si tratta di un film da non perdere per capire una cultura affascinante come quella indiana; forse non farà venire voglia immediatamente di prendere un biglietto aereo per Varanasi, ma sicuramente potrà accendere nello spettatore curioso un certo interesse.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Neeraj Ghaywan
- Cast: Richa Chadda, Sanjay Mishra, Vicky Kaushal, Shweta Tripathi, Pankaj Tripathy, Bhagwan Tiwari, Bhupesh Singh, Nikhil Sahni, Satyakam Anand, Vineet Kumar, Vineet Kumar Singh
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 109 minuti
- Produzione: India, Francia, 2015
- Distribuzione: Cinema di Valerio De Paolis
- Data uscita: 1 giugno 2016
“Tra la terra e il cielo” è il primo lungometraggio del regista indiano Neeraj Ghaywan.
A Benares, la città sacra all’induismo, lungo le rive del fiume Gange si intrecciano quattro vite accomunate dalla speranza di raggiungere un futuro migliore.
I quattro protagonisti di “Tra la terra e il cielo” vivono storie travagliante, come il giovane Deepak, appartenente ad una casta inferiore, che si innamora di una giovane ragazza d’estrazione sociale superiore alla sua. Devi, invece, è una studentessa tormentata dai sensi di colpa in seguito alla scomparsa del suo primo amore e si ritrova così persa nei suoi pensieri e nei suoi tormenti. Suo padre, Pathak, è invece diventato vittima della corruzione da parte della polizia perché bisognoso di denaro. La quarta e ultima storia racconta la vita del ragazzino Jhonta, in costante ricerca di una famiglia.