“Momotaro, Sacred Sailors” è stato il primissimo film d’animazione giapponese mai realizzato, ideato da Mitsuyo Seo nel 1944.
Momotaro: la nascita dell’animazione giapponese
La Funimation Entertainment ha acquisito i diritti per restaurare “Momotaro, Sacred Sailors”, il primo film d’animazione giapponese, realizzato da Mitsuyo Seo. La pellicola era stata prodotta nel 1944 dalla Shochiku Co. Ltd come propaganda per gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale. “Momotaro, Sacred Sailors” è stato risistemato in tempo per presentarlo al Festival di Cannes 2016 nella sezione Cannes Classics.
“Mitsuyo Seo è stato una figura chiave nello sviluppo dell’industria cinematografica d’animazione giapponese e siamo onorati di aver preso parte alla restaurazione di “Momotaro, Sacred Sailors”, uno dei suoi lavori più famosi” così parla Gen Fukunaga, direttore e fondatore della Funimation Entertainment. “Questo incredibile film in bianco e nero è stato creato usando quasi 50.000 rodovetri (i fogli trasparenti su cui vengono disegnate le varie scene che vanno poi a comporre il film d’animazione) e offre animazione, musiche e intrattenimento superbi, alla pari di qualsiasi pellicola della Disney dello stesso periodo”.
Seo basò la storia del film sulla favola giapponese di un ragazzo di nome Momotaro nato da una pesca, che sconfigge i mostri con l’aiuto degli animali. Nella pellicola Momotaro e i suoi amici sono diventati militari navali della Marina Imperiale Giapponese e i ‘mostri’ sono gli avversari del Giappone, gli Alleati.
Alla vigilia di una missione paracadutista durante la guerra nel Pacifico, un gruppo di militari navali – una scimmia, un cane, un pavone e un orso – fanno una breve visita a casa prima di partire con il loro squadrone per la base nel Sud del Pacifico. Guidati dal ragazzo guerriero Momotaro, la truppa vince facilmente contro i cornuti demoni bianchi, che si arrendono incondizionatamente a Momotaro, riportando così la pace.
“Momotaro, Sacred Sailors” è stato supportato dal Ministro Navale Giapponese e prodotto da una troupe di 70 persone che incluse l’animatore Kenzo Masaoka come direttore dello shadowgraph (calotipia, un procedimento fotografico). In pochi videro il film al cinema al tempo visto che la maggior parte dei giapponesi era impegnata a combattere una guerra che avrebbe perso pochi mesi dopo.
Valeria Brunori
01/06/2016