Cristian e Palletta contro tutti: parterre d’eccezione per la presentazione dell’opera prima da regista di Antonio Manzini al Barberini di Roma
In un clima amicale, a tratti cameratesco, è stato presentato alla stampa l’opera prima di Antonio Manzini, che vanta una carriera più che decennale di attore e sceneggiatore, nonché una recente carriera da scrittore di successo, suoi i romanzi gialli che hanno per protagonista il Vicequestore Rocco Schiavone.
A moderare il breve incontro che ha preceduto la proiezione, in un clima decisamente informale, alla presenza di tanti volti noti dello spettacolo, tra cui impossibile non notare Pupi Avati, la sempre frizzante Serena Dandini.
Cristian e Palletta contro tutti: il poliedrico Manzini dice di volersi buttare alle spalle la carriera di attore per dedicarsi a questa nuova passione
Per la produzione è stato un vero e proprio ‘colpo di fulmine’ fin dalla lettura del manoscritto, frutto della fantasia dello stesso regista, la cui figura poliedrica è introdotta dalla Dandini, che gli chiede: “Perché passare dietro alla macchina da presa?”
Manzini ha affermato chiaramente di volersi buttare alle spalle il passato da attore, per intraprendere questa nuova impresa: “Sono stato fortunato ad aver esordito lavorando con persone così meravigliose”, la sviolinata del regista, che poi, suscitando l’ilarità dei presenti fa retromarcia dicendo che in realtà non sono poi così meravigliosi.
Ha definito il film “un road movie in mezzo alla crisi, i cui protagonisti vivono nel disagio senza speranza per il futuro”, persone che non hanno nessun interesse nello studio come mezzo per cambiare il proprio destino, ma attendono “la botta di culo”che possa dare loro l’attesa “svolta”.
Il bravissimo Rocco Ciarmoli, che nel film interpreta il personaggio di Alfredo, viene elogiato dalla Dandini che sottolinea le venature poetiche della sua interpretazione.
La Dandini ha parole anche per il ruolo interpretato da Gisela Volodi, la temibile “zia della camorra”, che definisce “una citazione pittorica”, per l’uso che il regista fa della macchina da presa nelle scene che la vedono protagonista.
Cristian e Palletta contro tutti: per Libero De Rienzo il film è stato ‘un atto di piacere’
Tra il cast, orfano di Pietro Sermonti, impegnato su un altro set, non poteva mancare l’altro protagonista, Libero De Rienzo, secondo cui “girare questo film è stato un atto di puro egoismo, un atto di piacere in un clima di anarchia pulita”, e l’ambiente era talmente positivo che confessa d’aver concepito il figlio proprio in quel periodo. “Quando c’è una macchina da presa è ancora possibile fare l’attore, dà coraggio e voglia di continuare a fare questo mestiere”.
La parola infine alla brava Margherita Vicario, che parla del suo personaggio, che “non conosce crisi, è l’unica ad avere un lavoro, lei è in cerca dell’amore”.
L’incontro si conclude coi molteplici ringraziamenti di rito e scatti fotografici che potete vedere qui sotto:
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Daniele Battistoni