Nacque Carlo Pedersoli, ma per tutti fu sempre e solo Bud Spencer: nato nel 1929 a Napoli protagonista di un’Italia che guardava con ammirazione all’America senza mai privarsi della propria identità, fu l’anima dei film in stile spaghetti western, cult degli anni Settanta. Bud Spencer è uno di quei personaggi che passano alla storia perché capace di far sognare migliaia di giovani, per questo oggi la sua assenza crea un vuoto all’interno dell’immaginario collettivo. Carlo Pedersoli si è spento alle 18:15 di questo pomeriggio all’età di 86 anni nella sua casa di Milano, circondato dall’affetto dei familiari.
Bud Spencer: il lungo percorso che dal Sud America porta al grande schermo
Carlo Pedersoli nasce a Napoli il 31 ottobre del 1929; la sua infanzia è segnata da numerosi spostamenti a causa del lavoro del padre, nel 1940 si trasferisce in maniera definitiva a Roma, dove parallelamente al liceo frequenterà un corso di nuoto. Il giovane mostra di eccellere non solo nella scuola – dove ottiene risultati talmente brillanti che giungerà ad immatricolarsi alla facoltà di chimica a soli 17 anni – ma anche nello sport. La fine del conflitto segna l’inizio di una nuova stagione nella vita di Pedersoli che presto dovrà abbandonare gli studi per trasferirsi a Rio de Janeiro, dove intraprenderà moltissimi mestieri. Tornato a Roma riprende il percorso universitario – stavolta però alla facoltà di giurisprudenza – e lo sport, ma la sua vita sta per assumere una piega imprevista.
Dotato di un fisico scultoreo, viene notato durante la stagione di Hollywood sul Tevere e scritturato come comparsa in ‘Quo Vadis?‘ per poi finire sul set di ‘Annibale‘ dove il destino vuole che, in questa prima fase della sua carriera, non incontrerà mai il giovane attore Mario Girotti alias Terence Hill, colui che diverrà il suo partner d’eccellenza nel giro di pochi anni. Sarà il maestro Mario Monicelli ad affidargli il primo ruolo importante nella pellicola “Un eroe dei nostri tempi” (1955). Le sue prime esperienze all’interno dell’universo cinematografico non lo allontanano dalla passione per il nuoto, perché questo avvenga, bisognerà attendere i Giochi di Roma del 1960.
Dopo una parentesi trascorsa in Sud America, torna in Italia, dove intraprende due importanti decisioni: quella di sposare Maria Amato e di fondare una propria società. L’attività cinematografica è intervallata da brevi esperienze in campo musicale che gli varranno un discreto successo; tuttavia siamo alla fine degli anni Sessanta e Carlo Pedersoli non si è ancora trasformato in Bud Spencer: il suo apprendistato è lungo, bisognerà attendere la pellicola “Dio perdona io no”, diretta da Giuseppe Colizzi, per consacrarlo all’arte cinematografica. Qui, l’attore incontra Mario Girotti, dalla loro interazione nasce l’idea di cambiare i propri nomi per attrarre un pubblico differente, è in questo momento che nasce Bud Spencer, ‘Bud’ in onore alla sua passione per la birra Bud e ‘Spencer’ in omaggio a quel Spencer Tracy tanto adorato. Il film riscuoterà un ottimo successo, ma sarà nella pellicola ‘Lo chiamavano Trinità’ che il duo può finalmente inaugurare quel successo che parrà per anni inarrestabile, reiterato ben sedici volte.
Nei suoi film Bud Spencer è un personaggio che incarna numerosi luoghi comuni che vanno dal cow boy al padre di famiglia all’investigatore. Cifra dominante della sua arte è l’elaborazione di uno speciale pugno divenuto inconfondibile. Bud Spencer era un uomo brillante, un gigante dolce che negli anni è divenuto portavoce di una cultura ancora in grado di accogliere ed esaltare i propri personaggi di talento, la sua oggi è più che mai un’assenza.
Di seguito è possibile osservare una delle famosissime scene di lotta del quale era protagonista l’attore:
Angelica Tranelli
27/06/2016