ll regista Curtis Lee Hanson si è spento martedì nella sua casa di Hollywood all’età di 71.
Curtis Lee Hanson, una carriera vincente
Curtis Lee Hanson, vincitore di un premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura non Originale con Brian Helgeland per “L.A Confidential”, ci ha lasciati ieri nella sua casa di Hollywood Hill. Il regista, sceneggiatore e produttore era da tempo malato; martedì un attacco di cuore lo ha stroncato all’età di 71 anni.
Nativo del Nevada ma cresciuto a Los Angeles, Curtis Lee Hanson abbandonò ben presto la scuola per lavorare come fotografo, scrittore e redattore per riviste di cinema; queste esperienze lo formarono per il cinema, mondo all’interno del quale entrò come sceneggiare e regista già nei prima anni ’70.
Il successo arrivò soltanto nel 1992 con “La mano sulla culla” un thriller che evoca atmosfere alla Hitchcock.
Il grande successo per Curtis Lee Hanson con “L.A. Confidential”
Nel 1997 uscì il suo grande successo “L.A. confidential”, un affascinante ritratto della Los Angeles degli anni 50, che fu uno dei film protagonisti della notte degli Oscar di quell’anno con ben otto candidature. La pellicola tratta dal romanzo di James Ellroy vedeva come protagonisti Russell Crowe, Kevin Spacey e Kim Basinger, che proprio per questo ruolo vinse l’Oscar.
Nel 2002 firmò un altro successo: “8 Mile”. La pellicola, che vede come protagonista il famoso Eminem, è il racconto dell’ascesa di un giovane rapper bianco nel complesso mondo del rap.
Il film, sicuramente uno dei migliori dedicati alla cultura hip hop, ottenne anche un Oscar per la Miglior Canzone con il brano “Lose Yourself” cantato da Eminem.
In tempi recenti aveva diretto pellicole discrete come “Le regole del gioco” del 2007 dedicato al mondo del poker e “Chasing Mavericks” del 2012 storia di un surfista che vuole cavalcare la mitica Mavericks, una delle più grandi onde sulla Terra.
Oreste Sacco
21/09/2016