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7 minuti (2016)

Recensione

7 minuti  – Recensione: la dignità della classe operai al centro del film di Placido

7 Minuti recensione film

In tempi di crisi economica come questa, un posto fisso è un’utopia, per cui quando si ha la sicurezza di uno stipendio mensile spesso si è disposti a tutto pur di tenerselo stretto. Con “7 Minuti” Michele Placido porta sul grande schermo il dilemma di un pugno di operaie che, facendo parte del Consiglio di Fabbrica, hanno la responsabilità di accettare o meno la clausola che la nuova proprietà, che ha rilevato la fabbrica tessile per la quale lavorano, ha imposto alle lavoratrici, quasi fosse una formalità. Cosa mai sarà rinunciare a sette minuti della già esigua pausa pranzo se si riesce a conservare il posto di lavoro?

La decisione, all’apparenza banale, non convince Bianca, cui presta il volto Ottavia Piccolo, che pian piano insinua il dubbio nelle colleghe. Undici donne si trovano a decidere,  in un brevissimo spazio di tempo, la loro sorte e quella di tutte le operaie che lavorano con loro nell’impianto.

7 minuti:  dal teatro al cinema, esperimento riuscito a metà

“7 minuti” è tratto dall’omonima pièce teatrale di Stefano Massini, che scrive la sceneggiatura per il film assieme a Michele Placido, e ha elaborato il testo ispirandosi a un fatto realmente accaduto in Francia. La pellicola mette a nudo le undici donne, accomunate dal terrore di perdere quella sicurezza economica che per molte di loro è l’unica fonte di sostentamento della famiglia.

Il film risente troppo della sua origine teatrale, alcune battute sono esasperate e un po’ troppo sopra le righe, e se questo può funzionare a teatro, non paga cinematograficamente parlando, rendendo questi momenti quasi una forzatura narrativa.

La discussione sulla clausola porterà le protagoniste ad aprirsi con le colleghe sulla natura delle proprie problematiche, attraverso le quali giustificare l’accettazione o meno della clausola.

Placido mostra così diverse tipologie di donne, madri, quasi madri, con figli adulti a carico, disabili, straniere comunitarie e non, e questo purtroppo innesca un carosello di banalità e luoghi comuni dei quali si poteva fare a meno, per preservare un’integrità concettuale di base, che si perde appresso a questioni trite e ritrite.

Gli stranieri che ci portano via il posto di lavoro, i disabili che godono di vantaggi lavorativi, come se questo bastasse a restituire due gambe che funzionano, un accenno a molestie sessuali e violenze domestiche, senza dimenticare la ventenne confusa. A voler parlare di troppe cose alla fine non si parla bene di niente, e si perde di vista il fulcro narrativo: la dignità nel proprio posto di lavoro.

7 Minuti: un film riuscito solo in parte

Le figure di queste donne funzionano a metà, sono poco strutturate, soprattutto emotivamente, si entra in empatia coi problemi trattati da Placido ma è più difficile trovare un’intesa con le figure femminili che popolano il racconto.

Placido ha avuto l’occasione di girare una sorta di “La parola ai giurati”, peccato che il film di Sidney Lumet sia distante anni luce da questo. Il lavoro conserva una sua valenza come film di denuncia sociale, ma fallisce nel ritrarre i singoli, peraltro interpretati malamente dalla maggior parte del cast. Brava Ottavia Piccolo, una credibile Bianca, e brava anche Fiorella Mannoia, una piacevole sorpresa, la cantante dà un’interpretazione sentita e convincente.

Triste la scelta di mostrare un gruppo di donne mal sistemate, che parlano solamente un linguaggio gergale, quasi a pensare che oltre che dai problemi economici sono accomunate dal deserto linguistico e dalla mancanza di buon gusto nell’abbigliarsi.

Non ci piace l’idea di operaio che fa rima con scarsa istruzione, soprattutto in tempi come questi in cui ai concorsi da ‘monnezzari’, per porci in sintonia con l’eloquio del film, partecipano ragazzi con fior di lauree, sarebbe stato più gradevole vedere una classe operaia che sa parlare in italiano.

Maria Grazia Bosu

7 minuti (2016)

Trama

  • Regia: Michele Placido
  • Cast: Ambra Angiolini, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Ottavia Piccolo, Cristiana Capotondi, Violante Placido, Clémence Poésy, Sabine Timoteo, Anne Consigny
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 88 minuti
  • Produzione: Italia, Francia, Svizzera, 2016
  • Distribuzione: Koch Media
  • Data di uscita: 3 Novembre 2016

7 Minuti LocandinaDopo “La scelta”, Michele Placido torna dietro la macchina da presa con “7 minuti”.
Un insieme di vite diversissime e pulsanti raccontate in pochissimo tempo. Sono vite di donne, madri e figlie. L’insicurezza del futuro racchiusa in soli 7 minuti.

La pellicola propone una riflessione profonda sulla possibilità concreta di opporre resistenza e di reagire all’instabilità di un futuro incerto che si perde tra caos, logica e ingiustizia.

7 minuti, un cast d’eccellenza tutto al femminile

A portare sul grande schermo le donne di “7 minuti” è un cast femminile molto variegato: al fianco di volti affermati come Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi e Violante Placido troviamo anche la veterana del cinema italiano Ottavia Piccolo e, a sorpresa per il pubblico, anche Fiorella Mannoia, alla sua prima prova d’attrice dopo una lunga carriera da cantante. Infine, ad un cast tutto italiano, si aggiunge la bella attrice francese Clémence Poésy, vista in “Harry Potter e Il Calice di Fuoco”.

Trailer

 

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