Andrzej Wajda: la triste notizia della morte del talentuoso regista polacco ormai novantenne è giunta poco fa.
Andrzej Wajda: addio al regista polacco deceduto ieri sera a Varsavia
Andrzej Wajda: giunge questa mattina la tristissima notizia relativa alla morte del regista polacco ormai novantenne. Andrzej Wajda è morto ieri sera a Varsavia, dopo una carriera costellata da successi.
Considerato uno dei migliori registi in Polonia, Andrzej Wajda, ha trascorso una vita fatta di successi, e, i riconoscimenti in merito alla sua bravura, non sono stati di certo pochi: è stato vincitore della Palma d’oro nel 1981, col suo film drammatico “L’uomo di ferro” basato sulla storia del sindacato polacco “Solidarnosch”, in cui aveva militato, e del suo leader Lech Walesa, per poi ricevere nel 2000, come coronazione della sua bravura, il meritatissimo Oscar alla carriera. Ricevette inoltre la nomination all’Oscar nella categoria “miglior film straniero” in tre diverse occasioni. Anche se, come tutti ricordano, a dargli la fama fu l’affascinante pellicola, trasmessa a livello internazionale, “L’uomo di marmo” che, nel 1976, due anni dopo l’uscita, ottenne il Premio alla Critica di Cannes.
Andrzej Wajda: “Afterimage” l’ultimo lavoro del regista
Il genio di Andrzej Wajda, nonostante l’età, era ancora piuttosto attivo. Aveva infatti presentato da pochissimo, durante il festival cinematografico di Gdynia, in Polonia, il suo ultimo lavoro: “Afterimage”, film che racconta la dura vita del pittore anarchico Wladyslaw Strzeminski, e dei maltrattamenti subiti dal pittore stesso causati dal suo categorico rifiuto verso le regole del realismo socialista, ossia la dottrina ufficiale imposta a tutti gli artisti, senza esclusioni, dal Partito comunista polacco.
E, proprio in occasione della presentazione di “Afterimage”, Andrzej Wajda, avrebbe dovuto essere presente alla Festa del Cinema di Roma, giovedì 20 Ottobre.
Andrzej Wajda: il cinema lo piange
Andrzej Wajda, maestro di bravura e uomo colmo di passione per il suo lavoro, lascerà una vuoto al quale sarà difficile dare un senso, un vuoto che difficilmente verrà riempito. Il cinema lo piange, consapevole di aver perso una parte importante della sua storia.
Veronica Tirelli
10/10/2016