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Slow Food Story – Recensione

La storia di una rivoluzione lenta, pacifica, e condita fin dall’inizio con esperta ironia

Regia: Stefano Sardo – Cast: Carlo Petrini – Genere: Documentario, colore, 74 minuti – Produzione: Italia, 2013 – Distribuzione: Tucker Film – Data di uscita: 30 maggio 2013.

slow-food-story-locAppare sicuramente come un documentario, la durata non è quella di un film (circa 70 minuti) e non è costruito come un film. Ma decisamente come un film è capace di raccontare una storia e non da pochi punti di vista la pellicola di Stefano Sardo: ‘Slow Food Story’.

Le formidabili vicende di un uomo e dei suoi più cari amici, nati e cresciuti nella provincia piemontese, nella cittadina di Bra composta da 27 mila abitanti. È la vita di Carlo Petrini, detto Carlìn, che è al centro di quei 70 minuti, minuti in cui, in un modo che risulta piacevolmente poco didascalico, prende rilievo e precisione quella che è stata, e che continua ad essere una delle rivoluzioni più significative della storia: la nascita del movimento internazionale Slow Food. Un movimento che oggi esiste in 150 paesi e che trasforma per sempre la gastronomia.

Una grafica da fumetto irriverente, foto di repertorio, testimonianze dei vecchi amici di Carlo Petrini, e una colonna sonora che accompagna allegramente e senza mai invadere il senso d’intimità che pervade questo succedersi di voci e immagini.

È una biografia discreta e colorata di un leader rivoluzionario interamente votato alla sua causa, anche a scapito della sua salute e del suo privato.

Ma, a differenza di tante rivoluzioni, anche viste al cinema, quella di Carlo Petrini, non solo, è pacifica, ma nasce all’insegna del diritto al piacere. Un messaggio importante è quello infatti che per essere seri non c’è davvero bisogno di essere seriosi.

Se il film ripercorre i primi passi del Petrini, dalla fondazione dell’associazione gastronomica Arcigola del 1986, al lancio tre anni dopo a Parigi dello Slow Food, dal percorso intrapreso, prima dalla politica al cibo, poi di nuovo verso la politica attraverso il cibo, fa anche vedere un’umanità tutta familiare dell’uomo e di chiunque venga in contatto con lui nel corso di una strada mai mollata e sempre, negli anni, più avvalorata.

Grazie anche a Slow Food il cibo è diventato uno dei grandi temi della politica globale del pianeta, soprattutto come oggetto di dibattito culturale, di scontro politico, di visione del mondo e dell’ambiente.

Il film di Stefano Sardo fa emergere tutto questo, dimostrando che anche le più importanti avventure culturali possono scaturire da un approccio divertito alla vita utilizzando appositamente un linguaggio filmico mosso, informale e poco ingessato nel ritmo del montaggio.

Poco più di un’ora e si capisce che la vita prima di tutto forse va gustata e che non sarebbe male iniziare proprio dal cibo.

Paola Rulli

Slow Food Story – Recensione

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