I dati però non mentono: il mercato cinematografico italiano è agli ultimi posti in Europa.
Ieri si è svolta a Roma, presso la sede dell’Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive) la conferenza annuale di presentazione dei dati cinematografici Cinetel, durante la quale sono stati diffusi i dati riguardo il numero di spettaori e gli incassi del 2016: nel primo caso è stato registrato un aumento del 6,06% rispetto al 2015, nel secondo un passaggio da 100 milioni a 105.
Le prospettive, però, non sono rosee come sembrano: sono passate infatti diverse decadi da quando il settore in Italia è entrato in una fase di stallo nella quale le differenze di anno in anno sono minime, e spesso a un’annata in positivo segue una in negativo, come in un ciclico punto morto.
Lo Stivale sembra ancora arrancare rispetto alla media europea, e questo è stato tema di discussione durante la conferenza, dove sono state messe in evidenza le problematiche legate allo scadente numero di uscite estive, fenomeno che porta ad un annichilimento del settore fino ad anche cinque mesi l’anno, e che concentra nelle sole stagioni fredde una quantità di pellicole troppo elevata per permettere a tutte di ricevere la giusta attenzione o di diffondersi omogeneamente sul territorio.
Il fenomeno è dovuto soprattutto al comportamento di alcune major americane, accusate di non essere disposte a correre il rischio necessario per instaurare nelle abitudini italiane quella di andare al cinema in estate, come invece accade in altri paesi dal clima estivo caldo.
Box Office: il ‘fattore Zalone’ segna un’annata di grandi incassi per i film italiani
Altro argomento affrontato durante l’evento è stato il grande successo di “Quo vado?”, interpretato dal comico Checco Zalone, che da solo ha guadagnato circa il 9% del totale di incassi annuo (oltre 65 milioni di euro), e in generale di tutti i film italiani, che hanno totalizzato circa il 28% del fatturato, contro il 21% del 2015. In seconda posizione per introiti troviamo infatti la commedia dolceamara di Paolo Genovese, “Perfetti sconosciuti”, con un ricavo che sì ammonta ad oltre 16 milioni, ma che non è minimamente comparabile al primo classificato.
Mai come nel 2016 invece il sovrannumero di film nel periodo natalizio non ha portato buoni risultati: nel periodo che va dal 16 dicembre al 6 gennaio è stato registrato un calo del 35% di spettatori a fronte di un eccesso di offerta (29 film) di cui 6 ‘cinepanettoni’ che hanno ovviamente ridotto i loro incassi reciprocamente. Si può dire quindi che questo aumento la perdita del 5% della quota di mercato per i film hollywoodiani in Italia sia dovuto alla commedia di Zalone? A quanto pare, verosimilmente, sembrerebbe di sì.
Giovanni Picano
18/01/2017