Arriva al cinema il nuovo lavoro di Riccardo Milani, “Mamma o papà”, una commedia dai risvolti realistici che vuole portare le persone a riflettere sul rapporto tra marito e moglie e tra genitori e figli.
Mamma o papà?: all’Hotel Bernini a Roma i realizzatori della divertente commedia intrattengono amabilmente la stampa presente
Riccardo Milani ci tiene a introdurre il film, che ritiene essere “la storia di due persone che vivono nella provincia ricca del nord est italiano, dalla vita apparentemente felice, che decidono serenamente di divorziare in modo molto civile. Tutta la civiltà scompare quando uno dei due fa una scelta sbilanciata rispetto all’altro, di lì la guerra per non avere i figli”. Ha poi affermato che lo stimolo che lo ha spinto a fare “Mamma o papà?” è stato il poter avere l’opportunità di “parlare delle contraddizioni e delle lacerazioni che si creano all’interno della famiglia”.
Milani crede che “un film deve dare qualche spunto di riflessione” e sostiene che, nel caso di questo suo lavoro, “l’elemento su cui ragionare sia l’onestà intellettuale con cui la famiglia viene descritta”.
Il regista si ritiene fermamente convinto sul fatto che “i figli spesso non siano un collante ma un elemento di divisione e che nelle famiglie gli individui si cancellano e cancellano le proprie ambizioni, la propria identità” in nome di un’idea di famiglia tradizionale ed omologata, dove sacrificare tutto per i figli è un valore positivo, “ma questo non può che far male alla famiglia stessa”.
Mamma o papà?: un film senza ipocrisie sulla famiglia ma anche una grande storia d’amore
Riguardo l’uscita del film a San Valentino, in ben 500 copie, Milani ha chiarito che la pellicola anche se è “una grande storia d’amore tra due persone che si sono rese conto di non avere più il fuoco dentro presenta, comunque, qualche spiraglio di rinascita persino della passione. Di certo “usiamo un umorismo non consolidato e frequente” ponendoci in controtendenza alle uscite canoniche della festa in questione.
Ha spiegato che i figli cinematografici dei nostri protagonisti “sopportano qualsiasi cosa, seppur il punto di partenza sia esattamente l’opposto. Ci si dedica molto ai figli, però anche le nostre dinamiche familiari sono cambiate, le persone lavorano ed è difficile trovare un equilibrio, ma è chiaro che una volta che decidi di averli ti ci devi dedicare”
Secondo Milani i due attori protagonisti, Paola Cortellesi ed Antonio Albanese, che ha sempre seguito da spettatore sin dal loro esordio, “hanno fatto un percorso simile”, e possiedono entrambi la grande capacità di recitare anche a livello fisico, “un valore aggiunto importante” per un attore.
La sceneggiatrice Giulia Calenda spiega che, partendo dall’originale francese, il lavoro è stato adattare al nostro costume il tema del divorzio e il rapporto tra genitori e figli, spiegando che i francesi “hanno una comicità molto parlata, mentre noi abbiamo più una comicità di situazione”, oltre ad un senso della famiglia davvero differente. Ha poi aggiunto che hanno “misurato la sceneggiatura anche sugli attori”.
Mamma o papà?: per Antonio Albanese è stato un ruolo davvero divertente
L’attore ha raccontato di essersi divertito tanto “nel calarsi nella professionalità di un medico; il mio è un medico fiero, orgoglioso, desideroso anche di avere altre esperienze, con una moglie indipendente e tre figli”. Secondo lui tutti da genitori, anche solo una volta, desiderano far qualcosa di diverso, anche a costo di lasciare i figli a una nonna o a una zia, ma poi il pensiero fugge… qui invece i nostri protagonisti ce la mettono tutta per liberarsi dei pargoli.
Anche Albanese era interessato al dare “uno sguardo diverso della famiglia” e mostrare al contempo una grande storia d’amore: “un amore impetuoso, che si può rompere ma può durare una vita” e, a riguardo, cita “La signora della porta accanto” di Truffaut. Poi lo divertiva lavorare con la Cortellesi, che reputa un’attrice completa, eclettica, che usa il proprio corpo in maniera incredibile.
L’attore ha parole di plauso per la comicità che “abbinata alla crudeltà può in alcuni casi essere esilarante”, e ha raccontato di come, dopo la presentazione a Berlino del suo “Qualunquemente”, che ebbe un grande applauso, un tedesco gli si avvicinò e gli disse di non aver mai visto niente di più drammatico. A dimostrazione che a seconda di dove siamo la comicità è intesa diversamente, ma la comicità in se è anche “meravigliosa leggerezza”. Per Albanese vedere dei genitori che quasi rinnegano i propri figli è veramente interessante, qualcosa di nuovo.
Mamma o papà?: per la Cortellesi il film ha il merito di parlare della famiglia senza ipocrisia
Per l’attrice il film è feroce “perché scardina alcuni perbenismi ai quali siamo legati, ma non per questo dobbiamo sostenere il comportamento illegale dei due genitori. Ci piaceva il mettere sul piatto la famiglia varcando quell’ipocrisia di fondo che la vuole istituzione perfetta, della quale non si può parlare male. Succede spesso che i genitori si ritrovino ad essere schiavi dei figli, e può succedere che si desideri prender un po’ di spazio per se”. Ha poi raccontato che i cognomi dei due protagonisti sono un omaggio agli stimati ‘Gino & Michele’.
La Cortellesi parla anche del suo ruolo di sceneggiatrice, che negli ultimi anni la appassiona, affermando che sia “una parte bellissima del lavoro”, trova che il film francese sia bellissimo e che il loro lavoro sia stato “non rovinarlo”.
Sollecitata parla anche del suo matrimonio col regista Milani, di come abbia litigato ferocemente con lui mentre scrivevano la sceneggiatura, davanti a Giulia Calenda, che sopportava con classe, e risponde ai curiosi che anche lei ha spedito un paio di volte suo marito sul divano, consigliando a tutti di “comprare divani leggermente più lunghi del proprio partner per potercelo spedire”.
Parla con affetto della bambina di quattro anni che rallegra le loro vite e che, data l’età, non richiede ancora un fitto calendario di impegni stressanti da gestire per lei e con lei.
Riguardo la loro partecipazione a Sanremo la coppia d’attori ha candidamente affermato:”canteremo, sperando di vincere, ovviamente tra le nuove proposte”.
Maria Grazia Bosu