Questi Oscar 2017 ci regalano una bella conferma: Damien Chazelle ha conquistato l’ambita statuetta.
Oscar 2017: vince Chazelle come suggerivano i pronostici
È dall’annuncio delle candidature che il film di Damien Chazelle “La La Land” era dato per favorito, non sorprende quindi questa vittoria, che d’altronde vede concordare sia la giuria che gli spettatori. Ha consegnato il premio l’attrice Halle Berry.
Il giovanissimo regista (il più giovane ad aver mai vinto un Oscar) ha ringraziato ovviamente famiglia e amici, e in particolare “tutti gli altri candidati” della sua stessa categoria, dicendo: “siete grandissimi registi, sono onorato di essere stato candidato insieme a voi, grazie per il vostro lavoro che mi ispira continuamente”.
Chazelle ha conquistato, solo con “La La Land”, diversi premi, come i Golden Globe per il miglior regista e migliore sceneggiatura, i Critics’ Choice Award al miglior regista e per la miglior sceneggiatura, il British Academy Film Award al miglior regista e il Directors Guild of America Award alla migliore regia di un film.
Oscar 2017: Miglior Regia – I candidati sconfitti
Sono arrivati a contendersi il premio diversi registi, tutti indubbiamente meritevoli:
Barry Jenkins – Moonlight
Al suo secondo lungometraggio e alla sua prima candidatura, Barry Jenkins è, grazie ai suoi corti, uno dei maggiori esponenti del movimento del cinema indipendente denominato ‘Mumblecore‘, le cui pellicole sono caratterizzate soprattutto per la produzione a bassissimo budget (spesso utilizzando telecamere digitali) e incentrati principalmente sui rapporti personali tra trentenni, con sceneggiature improvvisate e attori non professionisti.
Kenneth Lonergan – Manchester by the Sea
Kenneth Lonergan vanta invece diverse candidature agli oscar in diversi ambiti, dal miglior regista per “Conta su di me” alla migliore sceneggiatura originale per “Gangs of New York” di Martin Scorsese (oltre che diversi premi conquistati, come l’ Independent Spirit Award per la migliore sceneggiatura e il premio della giuria per un film drammatico al Sundance Film Festival). Attivo persino prima della laurea, ha anche ricoperto il ruolo di speechwriter (esperto della comunicazione con il compito di scrivere i discorsi dei politici, dalla stesura della bozza fino agli aggiustamenti finali) per l’Agenzia per la protezione dell’ambiente americana.
Denis Villeneuve – Arrival
Regista franco-canadese, ha già ricevuto diversi premi in concorsi e mostre internazionali durante la sua carriera (Genie Awards, Toronto International Film Festival, Festival di Venezia), e solo lo scorso anno il suo film “Sicario” meritò ben tre candidature agli Accademy Awards. Villeneuve è stato confermato inoltre alla direzione per il sequel del classico di fantascienza “Blade Runner” di Ridley Scott, portando con sé Ryan Gosling, ed è accreditato come futuro regista del remake di “Dune” di David Lynch. È quindi di certo un filmaker che non uscirà dal mirino di pubblico e critica ancora per molto tempo.
Mel Gibson – La battaglia di Hacksaw Ridge
Non ha certo bisogno di presentazioni lo storico protagonista di “Arma Letale” e della saga di “Mad Max”, datosi anche alla regia da oltre vent’anni e per la quale ha già vinto due oscar come miglior regista e miglior film nel 1994 per “Braveheart”. La candidatura di quest’anno lo riavvicina ad Hollywood dopo un lungo periodo di rottura, dovuta principalmente alle sue dichiarazioni antisemite e razziste e a diversi problemi con la giustizia, di cui l’ultimo dovuto ai maltrattamenti nei confronti della sue ex, la musicista russa Oksana Grigorieva.
Giovanni Picano
27/02/2017