Trama
- Regia: Sebastian Schipper
- Cast: Laia Costa, Frederick Lau, Franz Rogowski, Burak Yigit, Max Mauff, Nadja Laura Mijthab
- Genere: Drammatico, Thriller, colore
- Durata: 140 minuti
- Produzione: Germania, 2015
- Distribuzione: Movies Inspired
- Data di uscita: 23 marzo 2017
Nominata nel 2015 all’European Film Awards come miglior film, “Victoria” è la quarta pellicola da regista per Sebastian Schipper.
Victoria: quando una serata divertente si trasforma in un crimine
Il film segue la forsennata e folle notte di una ventenne spagnola, Victoria, una madrilena che da qualche tempo vive e lavora a Berlino come cameriera. Tutto ha inizio con un incontro fuori di un locale notturno: Victoria conosce in queste circostanze Sonne e il suo gruppo di amici. I quattro ragazzi si definiscono berlinesi ‘veri’ e forti di questa caratterizzazione hanno il fascino di chi può mostrare e far vivere la città ignota e ‘vera’ agli stranieri.
Victoria decide di seguirli, divertita e incuriosita, fino a quando una losca figura si fa viva nel gruppo, esigendo da loro un credito, un delicato e pericoloso favore. Quei ragazzi sono nei guai: entro l’alba devono compiere una rapina in una banca. Quando la tentata seduzione della giovane madrilena nei confronti di Sonne si trasforma in qualcosa di più concreto, lui convince la ragazza a unirsi a loro nella folle missione. Quella che doveva essere una notte di divertimento e svago progressivamente va fuori controllo. L’alba si avvicina e i due protagonisti si rendono conto di dover tentare il tutto per tutto, abbandonandosi a un viaggio cardiopalmatico nelle profondità della notte.
Victoria: il rischioso piano sequenza acclamato dalla critica
La pellicola di Sebastian Schipper è una scommessa: dare il proprio tocco personale all’ormai inflazionato leitmotiv poliziesco della rapina. Il regista tedesco ci riesce e con il suo “Victoria” propone un lungometraggio ansiogeno e thriller da tenere d’occhio. Inoltre, il film del passato assistente di quel Tom Tykwer direttore di “Lola corre” riporta nei titoli con maggiore evidenza il nome dell’operatore Sturla Brandth Grǿvlen, rispetto a quello del regista stesso.
Il motivo? Riprese definitive iniziate alle 4.30 del mattino e terminate alle 6.54, senza soluzione di continuità: un rischioso enorme piano sequenza, una produzione con finanze ridotte e una scommessa vinta. Il ritratto di una notte di follia, movimento, paura che rende lo spettatore empatico nei confronti della ragazza, del suo desiderio di scoperta, portandolo a viverne gli spazi, le sensazioni, in modo partecipativo.
Trailer
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